Sì è svolta a Trapani nelle giornate di Sabato e Domenica scorsi l’Assemblea Regionale di Libera, presso l’Oratorio Salesiano in via Fardella. Due giornate programmatiche dei lavori dell’associazione volte a definire gli obiettivi da perseguire, le criticità incontrate e le attività da svolgere durante l’anno. Sabato pomeriggio i lavori si sono aperti con la lettura di una lunga lettera del referente regionale Gregorio Porcaro, assente per motivi personali, nella quale si auspicava un sereno svolgimento dei lavori assembleari e una proficua prosecuzione delle attività dell’associazione in Sicilia.
Il pomeriggio é poi continuato con gli interventi degli esponenti dei vari presidi che hanno espresso le proprie opinioni in merito a quello che si è fatto e su quello che si potrebbe fare per migliorare l’efficienza dell’associazione.
Domenica si è tenuta invece la giornata di formazione dei partecipanti all’assemblea, affidata a Rino Giacalone, giornalista trapanese, che ha condotto un incontro dal titolo “Massoneria/mafia. Conoscere per non confondere”.
Un interessantissimo ed esaustivo quadro della forte sinergia tra mafia e massoneria nel territorio trapanese con chiari collegamenti su tutto il territorio nazionale.
Tanti i nomi e le storie documentate dal giornalista che lasciano capire quanto lavoro ancora ci sia da fare per smantellare le organizzazioni illecite che fanno del potere e della pianificazione interna un elemento fondamentale della loro attività.
“Noi dobbiamo tenere dei corsi sull’indignazione, non corsi di legalità. Dobbiamo agire sulle coscienze per dare uno spirito critico ai giovani” afferma Rino Giacalone.
A conclusione dei lavori un intervento di Tonino Passalacqua del presidio di Trapani attraverso il quale è stata sollecitata una maggiore attenzione sulla condizione dei migranti. Durante il suo contributo ha riportato i numeri della continua tragedia nei nostri mari: dal 2000 ad oggi si stima che siano morte 32.040 persone nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare o attraversando i confini via terra del vecchio continente. Questi sono soltanto i morti conteggiati nei naufragi conosciuti. La conclusione dell’intervento con le parole di Papa Francesco “i migranti non sono un pericolo, sono in pericolo”.