Il “gioco” delle analisi politiche…

Voto di protestaA pochi giorni dalle elezioni amministrative, ne abbiamo sentite tante di analisi da parte di vari esponenti politici sul “famigerato” voto di protesta che ha premiato i penta stellati quando e dove, sono riusciti ad arrivare ai ballottaggi e a vincere le elezioni. Peccato, che tutte queste analisi, non hanno portato alla vera domanda che i politici di lungo corso avrebbero dovuto farsi, cioè: è stato un voto di protesta? O gli elettori hanno votato per un cambiamento consapevole di una classe politica che negli ultimi anni non ha saputo, o voluto, cogliere i segnali forti di malessere che quotidianamente i cittadini hanno urlato?

Sarebbe troppo facile, e sbagliato, dare il merito di questo successo elettorale dei cinque stelle ai mal di pancia degli elettori. Qui il malessere è più profondo e arriva da anni di miopia politica che non hanno saputo leggere i cambiamenti economici, sociali e culturali della società odierna.

Alcamo, forse può essere considerato un esempio di questo cambiamento consapevole, iniziato qualche anno addietro con il movimento ABC, proseguendo successivamente il suo cammino con l’elezione dell’ On Palmeri prima e dell’Onorevole Corrao subito dopo, facendo chiudere oggi il cerchio della consapevolezza con l’elezione del sindaco Surdi!

Alcuni partiti politici, di destra e di sinistra, in vista delle prossime elezioni regionali hanno iniziato a richiamare l’unità dei vecchi schieramenti per arginare l’avanzata del movimento cinque stelle in Sicilia non intuendo, forse, che questo non basterà a fermare il cambiamento.
Il cambiamento è qualcosa che bisogna costruire giorno dopo giorno per il bene della comunità e bisogna volerlo; il cambiamento non dovrebbe essere quello “gattopardiano” che mira al solo mantenimento del potere politico che, in questi anni, poco o nulla ha costruito per questa nostra Isola. E vi evito la solita litania di emergenze divenute ormai la quotidiana “normalità”.

Se a qualche lettore, quest’ultima parte, dovesse sembrare eccessivamente esagerata… vorrei ricordare che la Sicilia, ancora oggi, è una terra di emigrazione. Un’ emigrazione dettata più dalla necessità che dalla voglia di andar via da questa terra!

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAssassino preso
Articolo successivoProblemi per la raccolta dell’immondizia ad Alcamo?
Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.