Favignana verso Zero Emissioni ? Inizia così un comunicato del Senatore Santangelo del Movimento 5 Stelle, l’argomento trattato scaturisce dalla notizia che la SEA (Società elettrica di Favignana) avrebbe l’intenzione di puntare sulle rinnovabili, ma il senatore pantastellato dichiara in merito: “io non ci credo. Ricordate l’interrogazione urgente presentata il 31 marzo scorso, dopo tre mesi arriva ancora una risposta probabilmente di altra interrogazione, da parte del sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico”.
Santangelo non ci crede perché, come aveva già rimarcato dopo la presentazione dell’interrogazione dello scorso marzo, “sicuramente realizzare una nuova centrale elettrica che utilizzi ancora il gasolio per produrre energia per l’isola di Favignana, non è certo andare verso la dismissione delle vetuste centrali come da intenti della Unione Europea”.
Santangela lamenta che la risposta alla sua interrogazione è “evanescente”.
“Una cosa è certa – dice il portavoce 5 Stelle – il fiato sul collo è arrivato alla SEA di Favignana tanto da farle emettere un comunicato prima dell’8 aprile, data in cui doveva esserci una assemblea pubblica che vedeva coinvolti l’azienda, l’amministrazione comunale e la popolazione favignanese, dove diceva di voler rinunciare alla nuova centrale elettrica a gasolio”.
Inoltre si chiede Santangelo: “se già la centrale esistente è altamente inquinante e la stessa Unione europea impone all’Italia, di utilizzare il 100 per cento dell’energia rinnovabile entro il 2050, come è possibile continuare a finanziare delle centrali a gasolio di questo tipo, visto che sono inquinanti?
Il senatore – ha poi detto – “si per chi non fosse informato, alla SEA risulta esser stato accordato un finanziamento di ben 235.000 euro dall’Unione europea, per verificare se è inquinante e ben 185.000 euro sono già stati finanziati. Una cosa sembra sensata nella risposta dal sottosegretario Gentile, sperando che risulti vero, cioè quella di aver avviato degli studi legati alla fattibilità di interconnessione della “rete elettrica dell’isola al sistema elettrico nazionale”. Aggiungo che sarebbe semplicissimo, sono solo otto miglia pertanto, invece di spendere 235.000 euro per capire quanto inquinamento produce questa centrale, si potevano prendere quei soldi e indirizzarli per la realizzazione del cavo sottomarino, utilizzando così, l’energia in surplus dei parchi eolici presenti nel territorio trapanese. In pratica energia pulita, verso Favignana.”
Il senatore del M5S da qunato affermato fa capire quale è la sua posizione: bisogna puntare tutto sulle rinnovabili.
In più il senatore solleva un dubbio: “non vorrei quindi che anziché andare verso le fonti nuove di energia, compatibilmente alla vocazione del territorio egadino, la SEA, stia cercando di raggirare l’ostacolo con soluzioni che dal punto di visto della compatibilità ambientale e dell’emissione in atmosfera non risolvono la questione, vedasi la proposta per l’ibridizzazione della nuova centrale con moduli fotovoltaici, ciò significherebbe mantenere la centrale a gasolio con l’integrazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni”.
“In alternativa, – conclude il portavoce – “basterebbe accelerare l’iter di approvazione dei disegni di leggi che si stanno discutendo in questo momento in 13a Commissione ambiente del Senato, che riguardano proprio le isole minori: ce ne è uno a prima firma Santangelo, testo unificato ad altri, dove si prevede il raggiungimento della produzione energetica da fonti rinnovabili fino al 100 % del fabbisogno energetico, anche per garantire la produzione di energia non inquinante nell’interesse primario della tutela del paesaggio, della salubrità dell’ambiente e della salute dei cittadini delle isole”.