Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto di “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali”. Decreto che prevede che il porto di Trapani sia accorpato all’autorità di sistema di Palermo, quindi si può capire le conseguenze economiche per quello di Trapani.
Ma chi si è prodigato per non far succedere ciò? O chi non ha fatto il proprio dovere per non far succedere ciò? Questo chiede in un comunicato Forza Italia di Trapani. “Riteniamo che sia importante sapere se qualcuno si sia mosso o abbia agito in qualche modo per tutelare l’autonomia del porto di Trapani oppure se sia stato fatto un accordo sulla pelle dei cittadini trapanesi. Sarebbe utile sapere, a tal riguardo, se la Regione Sicilia (che gode di uno statuto speciale), la deputazione regionale trapanese (cui è stata trasmessa la delibera del consiglio comunale dal titolo “Quale futuro per il porto di Trapani”) e i vertici comunali, si siano mossi o si muoveranno in qualche modo in difesa e a tutela dei diritti della città di Trapani. Si sono attivati costoro per far sì che la Regione utilizzi, per il porto di Trapani, la facoltà di chiedere la moratoria di tre anni per l’applicazione del decreto? A tal proposito ci sono quindici giorni di tempo. Si spera che la Regione e tutti gli altri, considerata la parentesi estiva e le belle e assolate giornate, non preferiscano andare in vacanza”.