Processo D’Ali, attesa la sentenza di appello

Senatore d'alì antonioI giudici sono in camera di consiglio, respinta l’acquisizione dei verbali del pentito calabrese Fondacaro.

La Corte di Appello di Palermo ha rigettato l’ulteriore richiesta di riapertura del dibattimento che vede imputato, in secondo grado, il senatore trapanese Antonio D’Ali, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Stamane il pg Gozzo prima dell’intervento della difesa del senatore, aveva ripreso la parola per informare la Corte e le parti dell’acquisizione di due verbali appena trasmessi dalla Procura di Roma a quella di Palermo e relativi al senatore D’Ali che da un pentito calabrese è stato indicato come appartenente ad una loggia massonica segreta, loggia”La Sicilia”, assieme al capo mafia latitante Matteo Messina Denaro. Gozzo ha quindi chiesto la riapertura dell’istruttoria per sentito il pentito Marcello Fondacaro.

La Corte, dopo una camera di consiglio, ha invece deciso di respingere la richiesta dando quindi la parola agli avvocati difensori Gino Bosco e Stefano Pellegrino che hanno da poco concluso chiedendo l’assoluzione dell’ex sottosegretario all’Interno. D’Ali in primo grado era stato dichiarato per una parte prescritto per il reato contestato, e assolto per i fatti contestati dal 1994 in poi. In appello il pg Gozzo ha chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi. I giudici dovrebbero uscire con la sentenza entro le 16.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.