ALCAMO. Un’amministrazione targata cinque stelle che, da Roma ad Alcamo, riscopre le difficoltà di guidare una città. Così si è presentato, sabato scorso, il Sindaco Domenico Surdi, insieme alla sua giunta e ai consiglieri comunali del M5S, all’assemblea pubblica con i cittadini.
Problematiche ordinarie che, se proviamo a compararle con altri comuni della penisola, si ripresentano con una certa costanza: acqua pubblica, rifiuti, centro storico, viabilità, opere pubbliche ecc…
Ed è anche vero che in questi primi mesi di vita, l’amministrazione alcamese targata M5S, si è impegnata parecchio nel tentare di fronteggiare queste criticità. Un po’ in affanno forse, per inesperienza, ma con tanto spirito di sacrificio e dedizione. E chiunque dica il contrario si mostrerebbe ingeneroso nei loro confronti.
Ma in concreto i problemi della città sono tanti e questo Surdi e la sua giunta l’hanno ben chiaro: “volevo venire qui a dire che va tutto bene – esordisce nel suo discorso il primo cittadino – ma ogni mattina mi sveglio e sono ancora più arrabbiato di quando eravamo in campagna elettorale, perché mi sono reso conto che viviamo in una città sottosviluppata”. Parole di fuoco che gettano ombre sul passato, ma anche la consapevolezza di farsene carico.
E non serve a nulla che Surdi ribadisca il concetto, forse un po’ maldestro, del vicesindaco Roberto Scurto, che qualcuno “aspettava quattro picciutteddi per prendersi queste responsabilità”. Nessuno li ha mai obbligati a candidarsi, è stata una loro scelta, e alla città dovranno renderne conto per i prossimi cinque anni.
Ma ad Alcamo il M5S è disponibile anche ad accettare critiche purché, come dice lo stesso sindaco, siano propositive e non strumentali, come quelle provenienti da chi non si ritrova più il giocattolo in mano.
I primi mesi di questa amministrazione sono passati, sebbene con qualche intoppo, tutto sommato positivamente. Adesso, però, i tempi sono maturi per il M5S e l’amministrazione Surdi. Da ora in poi, non basterà solamente risolvere le problematiche ordinarie di una città, ma occorrerà fa intravedere alla cittadinanza una visione futura di sviluppo. La città è in attesa.