Di Diego Motisi
Gli standard di sedentarietà, che negli ultimi decenni hanno caratterizzato una grossa fetta della popolazione italiana, sembrano subire un’inversione di tendenza che nel linguaggio degli youtubers potrebbe senz’altro definirsi “virale”.
Ciò spinge sempre più neofiti e curiosi verso la pratica sportiva di discipline che hanno un congruo numero di “followers” (sempre per attingere dai neologismi). Fra queste, il ciclismo ed il podismo (o jogging) sono quelle che raccolgono i grandi numeri. Queste pratiche sportive, molto popolari, uniscono ai modici costi utili all’approccio il fatto di svolgersi all’aria aperta, dove è favorita la socializzazione fisica e tangibile il vis à vis.
A dipingere tale quadro è l’Istat, che conduce delle indagini c.d. “multiscopo” con cui sistematicamente analizza i flussi di tendenza degli italiani, nella loro tipicità routinaria. La notizia meriterebbe un grande plauso, ma è come una partita in differita: l’esultazione sarà postuma!
Eppure codesto è il tangibile risultato di una crescita di civiltà e coscienza. Stiamo parlando di uno dei rimedi naturali più efficaci ed economici nella prevenzione di malattie cardiovascolari. Il rimedio universale più invocato (in generale) nella lotta alle patologie tipicamente legate all’indolenza motoria di lungo corso. Tale dato oltre ad essere un indice di benessere sociale ha un’incidenza economica non indifferente sul welfare (se si pensa al risparmio, e ad una maggior efficacia delle campagne dedicate alla prevenzione).
Talune istituzioni, spesso prese da mille incombenze, non colgono a pieno l’utilità e l’importanza di questa fase. Sottostimano sovente questo impeto salutista e ne trascurano la diffusione. È per questo che alcuni aderenti a diverse associazioni ciclistiche e podistiche, ed anche semplici praticanti occasionali, consapevoli dell’utilità sociale che tale promozione possa significare, hanno spontaneamente creato un comitato civico denominato “Bike & Jogging On The Road”. Un nome che nella pronuncia evoca terre d’oltre confine, dove questi sportivi godono altro genere di considerazioni.
Il primo obiettivo che il comitato tenterà di perseguire sarà quello di chiedere ed ottenere l’adeguamento di un’arteria stradale (già massivamente bazzicata da podisti e ciclisti) alle esigenze della sicurezza stradale e del rispetto per la mobilità lenta. Per far ciò occorrerà superare due fondamentali ostacoli: l’intransigenza di alcuni irriguardosi ed iracondi guidatori, e l’interesse distratto che potrebbe caratterizzare alcune istituzioni (uffici preposti, enti gestori, ecc.) cui l’iniziativa pone inedite difficoltà ed incombenze.
Il tratto stradale che (per semplicità di percorso) suscita maggiori simpatie e partecipazioni èl’interprovinciale Alcamo-Partinico (strada statale 113 Settentrionale Sicula – SS 113 – costa settentrionale ME-PA-TP), un’arteria viaria abbastanza ampia da essere immaginata per l’uso promiscuo “regolamentato ed organizzato” di veicoli e sportivi. Proprio su quella tratta si registra, in atto un corposo flusso di impavidi sportivi che transitano in entrambi i sensi. Tutto ciò,in una strada priva della separazione dei sensi di marcia,in assenza di un minimo spazio dedicato e di alcuna salvaguardia specifica che non sia quella genericamente prevista dal Codice della Strada.In questa porzione di statale, denominata (non a caso) “scorrimento veloce” i conducenti data l’ampiezza della sede stradale, i tratti pianeggianti e gli scarsi segmenti impegnativi, tendono a esternare i peggiori istinti corsaioli.
Per questo motivo occorre salvaguardare chi vi transita, in modo più incisivo di quanto non si sia fatto sin ora. Per questo (e per scongiurare eventuali spiacevoli eventi sinistrosi, che già in passato si sono verificati) le associazioni ed i cittadini di Alcamo e Partinico hanno solidarizzato nell’intento aderendo al medesimo comitato civico.
Il comitato ha affidato alla delegazione dei suoi rappresentanti alcuni sopralluoghi e la successiva produzione di una formale istanza indirizzata all’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità – Dipartimento Regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti.
La prima soluzione prospettata dal comitato proponente è quella apparentemente più ovvia e lineare: la previsione di una corsia (una per ciascun senso di marcia, o due in parallelo) ciclo-pedonabile, per la mobilità dolce, da ricavare sulla statale medesima ed evidenziare con apposita tinteggiatura. Corsia/e con colorazione dissimile rispetto al resto della carreggiata riservata al traffico veicolare, con delimitazione e salvaguardia di dissuasori fisici catarifrangenti. Per discutere questa o eventuali soluzioni alternative il comitato è già stato convocato lo scorso 16 marzo (in delegazione P. Fulco, D. Motisi, G. Campo, I. La Colla, l’Arch. Brucoli ed il Consigliere Naz.le Giacomo Scognamiglio della FIAB -Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ad una prima riunione conoscitiva. Per l’Assessorato Regionale erano presenti i funzionari Giacomo Rotondo e Vincenzo Lombino U.O.S. 01 Servizio Dipartimento delle Infrastrutture, della Mobilità.
L’orientamento ed il riassetto viario della SS113, in favore della mobilità sostenibile sovralocale (oltre che mettere una buona garanzia sulla salute dei volenterosi) valorizzerebbe il territorio e le sue attrattive paesaggistiche, beneficiando i comuni prossimi e le attività ivi ricadenti.
All’iniziativa del comitato civico ha entusiasticamente dato il suo appoggio solidale e fattivo il deputato regionale del Movimento 5 stelle all’A.R.S. On. Valentina Palmeri. La stessa, manifestando entusiasmo per l’iniziativa del comitato,ha dichiarato di ritenere doverosa la sua partecipazione, nell’interesse di una collettività non trascurabile e per favorire in un uno la mobilità sostenibile e la sana pratica sportiva.
A sostegno del progetto comune l’On. Palmeri si dice già pronta a sensibilizzare personalmente i sindaci dei comuni di Alcamo e Partinico. Nel solco di questa campagna propositiva non esclude altresì, un’ulteriore imput per aggiuntive ciclabili ricadenti nei due distinti ambiti comunali.
Di recente, a seguito di ulteriori sopralluoghi effettuati sulla viabilità adiacente la 113 alla presenza di delegati FIAB, è stato fissato un nuovo incontro, per il 30 settembre u.s..
Presenti a questo secondo tavolo di discussione, oltre all’On. Palmeri, i funzionari regionali precedentemente menzionati e il Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo.
La seduta si è conclusa con la fattiva promessa, da parte del Dott. Bellomo, di un incontro con ANAS S.p.a. Sicilia (cui compete la tratta) utile a trattare la questione sotto il profilo di fattibilità tecnico-logistica.
La speranza del comitato civico è e resta quella di trovare un dialogo costruttivo.
Una vera e propria via di collegamento ideologico con istituzioni e forze politiche. Una corsia viaria concettuale affinché l’idea ed i principi del vivere civile – come lenta idea – passino e si assimilino. In mancanza di ciò qualunque idea rischia di essere travolta dalla prevaricazione in corsa, o fermata da dinieghi precauzionali, o peggio congelata in stand by con prospettiva di accantonamento in perenne e vana attesa.