PALERMO. Si è svolta questa mattina a Palermo la prima udienza contro il boss castellammarese Mariano Saracino + altri 5 imputati, arrestati durante l’operazione antimafia “Cemento del Golfo” dello scorso marzo. Un’operazione che portò all’arresto di 6 persone, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata, danneggiamento aggravato, fittizia intestazione aggravata, frode nelle pubbliche forniture e furto.
Si sono costituite tante parti civili (11), tra queste il Comune di Castellammare del Golfo, l’associazione Antiracket e antiusura di Alcamo (come anticipato ieri), il Centro studi Pio La Torre, l’associazione Antiracket di Trapani, Confindustria Trapani presieduta da Gregory Bongiorno, l’associazione antiracket e antimafie Paolo Borsellino di Marsala e l’associazione Libero Futuro di Palermo. Quest’ultima associazione in una nota spiega: “Ci costituiamo parte civile a fianco di uno di loro e rilanciamo l’appello ai tanti che ancora subiscono in silenzio a trovare il coraggio di denunciare, a fidarsi delle forze dell’Ordine e ad unirsi a quelli che hanno dimostrato che anche a Castellammare si può essere liberi.”
Il Presidente dell’associazione Antiracket e antiusura alcamese Vincenzo Lucchese ad Alqamah.it spiega che: “Noi abbiamo dato mandato al nostro avvocato per la costituzione di parte civile subito dopo gli arresti. L’associazione, impegnata in un percorso di rinnovamento e di riorganizzazione grazie a forze fresche e giovani, intende continuare ad essere un punto di riferimento alla lotta al racket ed all’usura ad Alcamo.”
Oltre alle associazioni già citate si sono costituite anche la Siar srl di Gioisa Marea e l’imprenditore Vincenzo Parisi. Altre richieste sicuramente saranno avanzate nella prossima udienza.
Il Giudice ha infatti rinviato al 22/11/2016 per consentire alla difesa degli imputati di replicare sulle costituzioni di parte civile.