Un gigante ferito a morte

img-20161108-wa0003 Questo è il castello dei Conti di Modica.
Uno dei monumenti più importanti e imponenti di Alcamo, è lì da “appena” qualche secolo (anno di costruzione 1340 circa) resistendo al passare del tempo, testimone privilegiato di una città che sembra essersi dimenticata di lui.
Negli ultimi anni le ferite, sempre più profonde, del Castello hanno portato le amministrazioni a recintare e a delimitare le zone interne e quelle esterne pericolose sia per chi visita il Castello che per i passanti. Oggi le ultime profonde ferite o crepe, se preferite, sono sotto gli occhi di tutti per la precisione ai piedi della torre circolare a sud-ovest dove, per motivi di sicurezza, sono state poste delle transenne.
Sul sito del Comune di Alcamo è scritto: Il Castello dei Conti di Modica è sede di un interessante polo museale e di attività culturali;  ospita un’ampia documentazione sulla produzione del vino e sulla cultura locale,  opere d’arte,  mostre temporanee (fotografie, bottiglie, ecc.) e degustazioni di prodotti  enogastronomici. Nel Museo etnico – agricolo – pastorale – artigiano  sono ricostruiti  ambienti  rurali ed esposti attrezzi, oggetti, utensili e costumi della zona.
img-20161108-wa0002A leggere tutto questo il Castello dei Conti di Modica sembra essere Il monumento Principe per la vita culturale di questa città ma, a ben vedere, è solo un galeone spiaggiato in attesa solo che il tempo e l’incuria lo porti via. A questo punto non vorremmo mai che il Castello dei Conti di Modica seguisse il destino del Castello di Calatubo, quel castello che ogni giorno moriva sotto gli occhi di tutti è poi tornato a vivere, come rudere, grazie ad un gruppo di volontari.
A questa amministrazione chiediamo la giusta attenzione e celerità di intervento che un monumento come il nostro Castello merita.
Prima che sia troppo tardi!
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Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.