Il Coordinamento “Mare Libero di Scopello” in un comunicato esplicita cinque motivi per fare ricorso al CGA per il libero accesso al mare di Scopello. Pubblichiamo il comunicato:
- Il famigerato ‘Atto di aggiudicazione’ del 1874 sulla base del quale i proprietari della Tonnara negano il diritto di accesso al mare E’ ILLEGITTIMO in quanto già prima di quella data vigeva il CODICE CIVILE DEL 1865 che all’Art. 427 inseriva nel demanio pubblico “il lido del mare, i porti, i seni, le spiagge” e all’Art. 430 ne escludeva l’alienabilità. Lo stesso stabiliva il CODICE DELLA MARINA MERCANTILE del 1865. Pertanto la vendita di un bene demaniale era già nel 1874 nulla, in quanto vendita di un bene inalienabile , cioè NON VENDIBILE. A tale riguardo esistono numerose sentenze della Cassazione, su situazioni analoghe, che sanciscono il diritto dell’Ente pubblico a garantire il libero accesso al mare.
- Da sempre i cittadini hanno usufruito del libero passaggio al mare per raggiungere i Faraglioni, senza che tale pratica sia mai stata contestata prima del 2010. C’è quindi un diritto di usucapione acquisito nel tempo.
- E’ indispensabile ribadire la necessità di mantenere pubblico l’accesso al mare come PRINCIPIO INDEROGABILE. La questione non è soltanto legata al pagamento di un biglietto di accesso, ma alla possibilità che il privato possa decidere in qualunque momento di chiudere definitivamente l’accesso al mare per perseguire sui fini puramente utilitaristici. In tal modo cittadini e turisti perderebbero PER SEMPRE la possibilità di arrivare al mare, in qualunque modo e a qualsiasi prezzo.
- La fascia demaniale a Scopello, da sempre negata dai proprietari, ESISTE ed è indicata nella particella 842, per raggiungere la quale si deve necessariamente attraversare la proprietà privata, come qualunque proprietario di terreno, per quanto piccolo, ben sa. Ciò non comporta in alcun modo entrare nel merito della proprietà della Tonnara, che non è mai stata messa in discussione, ma semplicemente ribadire il diritto di accesso al mare attraverso al via più breve e agevole, come previsto dalla legge.
- Dopo una battaglia legale (e non solo) durata molti anni sarebbe assurdo fermarsi proprio adesso, di fronte alla possibilità di un giudizio più equo, quale può essere quello del CGA. Se c’è la possibilità di vincere in giudizio d’appello, come è convinzione anche dell’avvocato del Comune, non si vede per quale motivo ci si dovrebbe fermare proprio adesso, a due passi dal traguardo.
Il Consiglio Comunale si è già espresso sulla questione due anni fa, dando all’unanimità mandato al Sindaco affinché percorresse fino in fondo tutte le vie necessarie per ristabilire il diritto di accesso al mare negato. Nulla è cambiato da allora se non gli equilibri politici, ed è sull’altare di questi ultimi che rischia di venire sacrificato il BENE COMUNE.
CHIEDIAMO AI CONSIGLIERI E ALLA GIUNTA DI ESSERE COERENTI CON SE STESSI E DI NON TRADIRE LE LEGITTIME ASPETTATIVE DEI CITTADINI
IL MARE DEI FARAGLIONI E’ UN BENE COMUNE E COME TALE VA DIFESO IN TUTTI I MODI“.