Un particolare software ha fatto scoprire gli intrallazzi
L’amministrazione giudiziaria della banca di credito cooperativo “sen. Pietro Grammatico” è stata affidata ad Andrea Dara e Marco D’Alia della Price waterhouse Coopers Advisory spa. “La misura viene adottata quando si ritiene che una determinata impresa possa essere coinvolta in contatti e in attività collegati alla criminalità organizzata. E questa è una delle ipotesi del caso che ci riguarda. La Banca è stata gestita e amministrata negli ultimi anni, e addirittura dalla sua creazione, da soggetti in contatto con ambienti legati alla criminalità organizzata o da soggetti ritenuti vicini alla mafia – ha detto il procuratore della Dda di Palermo Francesco Lo Voi – personaggi che controllavano e indirizzavano le scelte operative della banca. Le raccomandazioni e contestazioni della Banca d’Italia sono state ignorate se non attraverso un rispetto o un adeguamento formale e parziale, insomma sono stati ripetutamente trascurati gli obblighi previsti dalla normativa anti riciclaggio”. “Sono emersi anche dei collegamenti con la massoneria – ha detto il Procuratore aggiunto Dino Petralia – non sappiamo se ci sono collegamenti anche con la massoneria non ufficiale “. “Questo provvedimento si basa sull’utilizzo di strumenti informatici nuovi – ha dichiarato il colonnello della Finanza Francesco Mazzotta – e hanno portato a questi risultati.Abbiamo raccolto e analizzato tutti i dati grazie a un software che si chiama ‘Molecolà e che ci ha permesso di arrivare a questi risultati”.