Protestano le lavoratrici dell’Ipab “Regina Elena” di Castellammare del Golfo: “Senza stipendio da sette anni”

protesta-ipab-5CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Questa mattina due delle sette lavoratrici dell’Ipab “Opera Pia Istituto Regina Elena e Vittorio Emanuele II” di Castellammare del Golfo hanno protestato incatenandosi sotto Palazzo Crociferi, sede del Comune. Una protesta simbolica, ma forte nei contenuti, proprio accanto l’albero della legalità allestito nei giorni scorsi.

L’assurda storia delle lavoratrici dell’ex Ipab di via Gelileo Galilei a Castellammare del Golfo si protrae da ben sette anni. Da allora Vincenza, Maria, Santina, Angela, Liboria, Agata e Rosa continuano a lavorare per l’ente non percependo lo stipendio e attualmente, paradossalmente, non svolgendo più nessuna mansione. “Da quando l’istituto ha cessato la sua attività non facciamo proprio niente, – spiegano – stiamo con le mani in mano e continuiamo a non ricevere un euro di stipendio da sette lunghi anni”.

Questa mattina Liboria e Maria, con il sostengo delle altre colleghe, si sono incatenate chiedendo risposte: “Siamo arrivati a questa situazione per le cattive gestioni dell’ente susseguitesi negli anni. Fino ad oggi sappiamo poco sul nostro futuro. Noi siamo qui – aggiungono – per lanciare un messaggio forte al Sindaco Coppola e al Presidente della Regione Rosario Crocetta. Siamo davvero stanche: non riusciamo più a vivere, – spiega Liboria – io ho un mutuo e un figlio che studia all’Università”. Ma quale vivere, – aggiunge Maria – per noi ormai si tratta di sopravvivere. Dopo ventuno anni di servizio abbiamo il diritto di ricevere risposte certe e invece ci ritroviamo senza niente in mano. Adesso – aggiungono – chi deve saldare il conto? Mentre continua lo scarica barile, noi restiamo in attesa e non molliamo”.protesta-ipab-2

L’ente in questione è stato estinto lo scorso anno ma sospeso dalla sentenza del Tar dello scorso settembre che ha accolto la richiesta del Comune di Castellammare del Golfo. La decisione finale però è solo rimandata in attesa della decisione dello stesso TAR prevista per giugno 2017. Intanto per le lavoratrici niente stipendio e nessuna risposta certa sul loro futuro. “È andata meglio a due dei nostro ex colleghi, – spiegano – infatti sono stati assunti con contratti a termine, noi invece siamo stati trattati come lavoratrici di serie b”. I due ex colleghi infatti oggi lavorano per il Comune. “Perché a loro si e a noi no?”. Proprio uno di loro, giunto in Comune in mattinata, ha ignorato la protesta delle ex colleghe, fingendo di non vederle.

Negli anni l’Ipab ha subito diverse gestioni, alcune finite sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.

protesta-ipab-4Oggi la struttura è gestita da un altro commissario straordinario, Vincenzo Reitano, inviato dalla Regione Siciliana. Lo stesso Reitano, raggiunto da Alqamah.it, ha spiegato: “Quando mi sono insediato nel settembre del 2014 ho trovato una situazione particolare: ovvero la gestione dei migranti con la cooperativa Letizia, che però, aggiungo, non era accreditata con l’istituto, ma con la Prefettura. L’ istituto, ci tengo a sottolinearlo, ha dato la possibilità di usare i locali non gratuitamente, ma era la stessa Prefettura che pagava tutte le spese. Le lavoratrici hanno ottenuto un acconto e percepito i contributi da novembre 2014 fino a ad agosto 2015. Ma gli stipendi sono effettivamente sospesi da sette anni. Io oggi non posso dare nessun emolumento; ho la cassa bloccata perché la Regione mi ha bocciato il bilancio. L’ente è stato estinto ma con l’impugnativa del Comune di Castellammare del Golfo tutto è stato sospeso. Io mi sto adoperando per far anticipare la sentenza prevista per giugno, perché non posso continuare a tenere queste persone che di fatto non svolgono nessuna attività. Questa mattina – sottolinea Vincenzo Reitano – li ho invitati a sospendere questa protesta perché ho già avuto un incontro con la Prefettura e con il Sindaco: insieme stiamo cercando delle convenzioni con l’Asp o con altri Enti per trovare una soluzione definitiva per alcune di loro. Da questa mattina però qualcosa si sta muovendo ulteriormente, ipab castellammaresperiamo dopo le feste di riuscire a risolvere il problema.

La legge è chiara, – conclude Reitano – il Comune può fare tutti i ricorsi che vuole, ma ad oggi molti dei Comuni coinvolti in situazioni analoghe hanno perso e sono stati costretti ad assumerli. Io sto lottando per loro, e non mi sono mai sottratto o defilato come avete scritto voi ieri. La situazione è delicata e si deve risolvere: la politica in passato ha sbagliato e adesso deve trovare una soluzione”.6

Il Sindaco Nicolò Coppola, raggiunto sempre in mattinata, ha spiegato: “noi abbiamo il dovere di operare nel rispetto della legge e degli equilibri di bilancio. La situazione certamente è critica e noi non possiamo farci carico di questi debiti: stiamo cercando di valutare la soluzione migliore, senza però alimentare false speranze. Sicuramente fino a giugno non possiamo fare molto, per questo la protesta andava indirizzata alla Regione e non a noi. Il Presidente Crocetta – conclude Coppola – deve trovare una soluzione perché è inaccettabile che il Comune deve essere costretto a farsi carico di personale e debiti per due milioni di euro che in larga parte sono le retribuzioni e i contributi dovuti”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.