L’incendio a Sant’Alberto
Sembra essere stata una ragazzata , reazione comunque ad un malessere sociale. I responsabili del rogo della scorsa sera , e che ha distrutto tutto quello che c’era dentro un magazzino attiguo alla canonica della chiesa trapanese di Sant’Alberto , sarebbero due fratelli poco più che dodicenni, uno di loro avrebbe ammesso. Individuati i responsabili lo scenario del rione per come lo abbiamo descritto non cambia. Esistono forti sacche di disagio che spesso non ricevono adeguata attenzione dalle istituzioni. L’azione repressiva funziona è quella preventiva che non è adeguata, ed è il ruolo questo che spetta al Comune e alle istituzioni in genere. I ragazzi che sarebbero autori del gesto vanno aiutati ma vanno colpiti i criminali che nel rione danno i peggiori esempi. Più attenti anche i servizi sociali pubblici, è a loro che spetta il lavoro più importante , il risanamento del rione non può essere solo compito di associazioni assistenziale e volontari , associazioni che devono avere il sostegno delle istituzioni che non possono restare latitanti .