Domenica la scelta del candidato sindaco, ma c’è una questione morale da affrontare
Lo diciamo subito: avremmo voluto raccontare il confronto in corso nel Pd per le prossime primarie ad Erice, ma non lo abbiamo fatto perché lo scenario è parecchio sporco. Non ce ne voglia nessuno dei tre candidati ma con difficoltà sono riusciti a tenere lontano una serie di figure di scarso spessore morale che si sono buttati a capofitto in questa campagna elettorale pur non avendo sulla carta alcun interesse perché si tratta di soggetti che hanno deciso da che parte stare e sopratutto stare lontano dal Pd, o almeno dallo “zoccolo duro” dei dem. Non ce ne voglia nemmeno il candidato “ruggirelliano” Franco Todaro ma più che la sua voce su questo “inquinamento” del voto per le primarie abbiamo sentito quella degli assessori Daniela Toscano e Laura Montanti, donne molto caparbie nel perseguire una politica come servizio al cittadino. Todaro ha smentito di un ruolo in questa querelle è vero, ma forse smentire non è sufficiente. Forse diciamo sperando di potere noi essere smentiti. Registriamo però le parole che Todaro ha affidato a Facebook, “Ho la forza della gente con me. La prima cosa che chiedono tutti è il lavoro, non a caso uno dei primi punti programmatici. Ma mi chiedono anche servizi più efficienti.” Certo mancano poche ore al voto per le primarie ericine del Pd ma tutto è ancora possibile, sarebbe anche possibile ascoltare anche qualche autorevole intervento da parte della segreteria provinciale del Pd, non del tutto attivamente presente finora. Ieri Laura Montanti ha provato a squarciare il velo su tutto ciò che non va, come suo costume senza mandarle a dire. “Teniamo alta la soglia di indignazione e utilizziamo il nostro malcontento per cambiare un metodo diffuso di fare politica: quello per cui l’attaccamento a un partito o a un leader serve unicamente per affermare carriere o pianificare percorsi politici e prevale rispetto all’obiettivo del bene comune”. Laura Montanti ha incontrato i cittadini ericini , li ha ascoltati e si è fatta loro portavoce: “La gente è stanca del clima teso non fa il tifo per le polemiche ma chiede concretezza, competenza e indiscusse qualità personali, prima ancora che politiche, a chi si propone come amministratore. Ho intrapreso una battaglia difficile, di rottura ma non utopistica, per affermare che l’attività politica è un servizio per gli altri”. Montanti ha avanzato una proposta: devolvere parte del ricavato delle primarie, derivante dal pagamento di un euro per ogni votante, alla ricostruzione delle aree terremotate. “Così – ha concluso Laura Montanti –andare a votare per scegliere il proprio candidato sindaco per Erice servirà anche ad aiutare chi in questo momento è meno fortunato”. Daniela Toscano ha cercato di tirarsi fuori dalla querelle nella quale qualcuno ha cercato di tirarla dentro chiaramente per farle scontare il sostegno che lei ha ottenuto dal sindaco Giacomo Tranchida: “Erice ha intrapreso un percorso di rinascita che non va interrotto – ha più volte ripetuto – ma potenziato, nel solco e nell’azione di governo che negli ultimi dieci anni ha segnato la storia di questo territorio. Guardiamo insieme al futuro, per la nostra Erice”. Speriamo anche noi in un futuro che cacci via certi mestieranti della politica che speculano sui bisogni della gente e aprono la pista al malaffare. A Erice, come altrove.
Ci è arrivata una email da Peppe Bologna blog che pubblichiamo per intero: “Egregio direttore, ho letto una dissertazione sulle primarie di Erice. Mi spiace constatare come la Montanti e la Toscano tentino . Sono due assessori, di lungo corso, congelate da Tranchida per loro incapacità,impulso,proposta ed efficienza. Più volte sul punto di esser revocate, ma le segreterie dei partiti han stoppato,per quieto vivere, Tranchida.
Legittimare queste candidature, vecchie , fa bene? Sciorinano programmi elettorali che avrebbero potuto tentare essendo assessori. ed invece no. E pensare che Erice ha tante belle intelligenze ma si continua a preferire non la mediocrità,di più.
grazie per quel che non pubblicherà”.
Nota del Direttore: Come vede caro dottore Bologna l’ho pubblicato, noi diamo voce a tutti.