“Negli ultimi sette mesi i cittadini alcamesi hanno subito un’erogazione idrica più scarsa del solito che li ha costretti a ricorrere alle autobotti pagando l’acqua a costi superiori”. Comincia così un comunicato della CGIL che denuncia una necessità sempre più diffusa tra i cittadini alcamesi di reperire l’acqua per le proprie abitazioni.
A denunciare la carenza d’acqua e la forte diminuzione dei tempi di erogazione, passati da 5 a una media di 2/3 ore, è il segretario della Camera del Lavoro di Alcamo Giuseppe Favara che, con un nota, ha chiesto al sindaco di “trovare soluzioni per far diventare Alcamo una città in cui i servizi essenziali vengano garantiti costantemente”.
“Per la prima volta nella storia di questa città – dice il segretario Favara – l’Amministrazione comunale ha deciso che debbano essere i cittadini a risolvere il problema della carenza dell’acqua. Per fare fronte ai loro bisogni quotidiani, gli utenti sono, infatti, costretti ad approvvigionarsi nei serbatoi comunali facendo ricorso alle autobotti. Ciò comporta disagi sia burocratici che economici poiché il costo dell’acqua erogato dalle autobotti, pari a 1,72 euro a metro cubo comprensivo dei costi per il depuratore e fognatura, è superiore rispetto all’acqua erogata dal comune”.
Per la Cgil di Alcamo il costo dell’acqua fornito dalle autobotti troppo è troppo elevato e danneggia le fasce più deboli e coloro che hanno redditi medio bassi.
“All’Amministrazione comunale – dice il sindacalista – ricordiamo che il regolamento comunale stabilisce che il costo dell’erogazione dell’acqua sia pagato, da parte dei cittadini, tenendo conto di tre fasce di consumo. La fascia più alta, che sono coloro che consumano più di 201 litri, pagano, in base al regolamento comunale, 1.52 euro a metro cubo. Pertanto, non si comprende come mai i cittadini debbano essere penalizzati nel non ricevere acqua e nel comprarla a costi superiori. Inoltre l’Ente ha il vincolo di garantire l’acqua per gli usi domestiche che, in base alle leggi e al regolamento comunale, deve essere erogata nella quantità di 200 lt di acqua al giorno”.
La CGIL invita, pertanto, “l’Amministrazione Comunale a desistere immediatamente dal fare pagare l’acqua come eccedenza, in quanto l’acqua che i cittadini sono costretti a comprare con le autobotti è una fornitura che sopperisce alla grave carenze idrica e all’insufficienza di acqua erogata dal Comune”.