Dal 3 marzo all’11 giugno 2017, il Polo Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Belmonte Riso di Palermo presenta la personale di Turi Simeti (nato Alcamo nel 1929), dal titolo Opere grandi, curata da Bruno Corà, con la collaborazione dell’Archivio Turi Simeti e della Almine Rech Gallery.
L’iniziativa, promossa dal Polo Museo Regionale d’Arte moderna e Contemporanea di Palermo e dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, non ha solo il valore di riconoscimento nei confronti dell’opera di uno degli artisti più significativi emersi negli anni Sessanta, ma anche quello di posizionarlo in quella feconda generazione di protagonisti della cultura visiva siciliana che assieme a Simeti annovera, tra gli altri, Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Pietro Consagra, Emilio Isgrò e Renato Guttuso.
Con la mostra di Turi Simeti – dichiara Carlo Vermiglio, Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e contemporanea di Palazzo Riso prosegue il percorso di valorizzazione degli artisti siciliani più significativi nel panorama nazionale ed internazionale offrendo al pubblico la possibilità di riflettere sul ruolo che la Sicilia ha giocato quando i protagonisti della scena creativa hanno saputo guardare al di là dei propri confini e confrontarsi con le esperienze più innovative della ricerca artistica contemporanea senza perdere la propria cifra originale e distintiva”.
“Il Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea – afferma Valeria Li Vigni direttrice del Riso – conferma il suo programma dei grandi eventi dedicati agli artisti siciliani, che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. Il Museo celebra, con questa mostra, il giusto riconoscimento al grande lavoro svolto da Turi Simeti, condividendolo con i cittadini dell’intera regione. Simeti, siciliano nato ad Alcamo, inizia il percorso artistico da autodidatta, fortemente alimentato attraverso la frequentazione degli ambienti romani dove incontra grandi artisti e critici di fama internazionale, che influenzano la sua formazione e il riconoscimento a pieno titolo nella storia dell’arte. I suoi ovali e il rapporto tra forma e spazio, l’equilibrio tra forma e colore e al di sopra di tutto la Sicilia, musa ispiratrice dove ritorna per lavorare en plein air, sono alla base della sua produzione in continua evoluzione”.
“Con Turi Simeti – prosegue la direttrice – si conferma la tradizione di un nuovo linguaggio artistico, che negli anni ’50 parte proprio dalla Sicilia, ed oggi raccolto dal museo Riso che ribadisce il ruolo di Museo/laboratorio dell’Arte Contemporanea, luogo dove si crea cultura, ricerca e si costruisce il futuro delle giovani generazioni”.
La scelta del curatore ha privilegiato per l’appuntamento palermitano un percorso che prevede l’esposizione di oltre venti lavori recenti di grandi dimensioni, realizzati fra il 2015 e il 2016, caratterizzati dal denominatore comune della vastità delle superfici, cui si aggiungeranno altri dieci dipinti di dimensioni minori, che occuperanno il piano nobile di Palazzo Belmonte.
Come sottolinea Bruno Corà, nel suo testo in catalogo (Skira), “La coerenza del percorso linguistico e formale e la costanza nella sensibilizzazione della superficie elaborata da Simeti mediante l’ovale si rivelano così, insieme con una predilezione per il colore monovalente, gli aspetti salienti e inesauribili del suo lavoro. In esso gioca un ulteriore ruolo la sapiente amministrazione della luce e dell’ombra nelle diverse modulazioni delle tele. In ogni quadro, in tal modo, perfino la misura dei supporti concorre a distinguere la qualità plastica e morfologica delle immagini che Simeti è in grado di suscitare. Nella spazialità che egli consegue, gli intervalli di superficie priva di sensibilizzazione, gli apparenti “vuoti”, gli inauditi silenzi, come nelle costellazioni sospese nel cosmo, assumono valenze incisive e concorrono all’immagine dell’opera con lo stesso peso assegnato e raggiunto dagli ovali, i quali, come pianeti, compongono la reciproca dinamica di attrazione e gravitazione spaziale”.
A chiusura della mostra, sarà presentato il catalogo ragionato dell’opera di Turi Simeti, in due volumi, edito da Skira, realizzato dall’Archivio Simeti, per la cura di Antonio Addamiano e Federico Sardella.
Turi Simeti (Alcamo, 1929; vive e lavora a Milano) nel 1958 si trasferisce a Roma, dove avvia i primi contatti con il mondo dell’arte; avrà poi modo di soggiornare a Londra, Parigi, Basilea e New York, entrando così in contatto con l’avanguardia artistica dell’epoca e muovendosi in sintonia con la dilagante volontà di azzeramento della tradizione e dei codici precostituiti. All’interno di questa rigorosa aspirazione riduzionista, il suo linguaggio acquista una definita riconoscibilità attraverso l’uso della monocromia e del rilievo come uniche procedure compositive. Compare così la figura dell’ellisse, destinata a diventare la cifra iconica dell’artista e la forma che emblematicamente esprime il sentimento attorno al quale, ancora oggi, si sviluppa e si dispiega il suo processo creativo.
Il lavoro di Turi Simeti è rappresentato da Dep Art, Milano; Almine Rech Gallery, Bruxelles, Londra e New York; Tornabuoni Art, Parigi; Volker Diehl, Berlino; The Mayor Gallery, Londra.
Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, fra le quali, Fondazione Prada, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Museion – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, Museo del Novecento di Milano, Museo Civico d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao, Gibellina, Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro, Kunsten Museum of Modern Art, Aalborg, Danimarca, Fondazione Schaufler, Sindelfingen, Germania, Museum Voorlinden, Wassenar, Paesi Bassi.
L’inaugurazione della mostra sarà giovedì 2 marzo 2017 alle ore 18:00.
La mostra sarà visitabile: martedì, mercoledì, domenica 10 – 19.30; giovedì, venerdì, sabato 10 – 23.30; lunedì chiuso, eccetto i festivi.