La seduta del Consiglio Comunale di ieri si è caratterizzato per la discussione sulle modifiche al Regolamento “Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche”.
Le novità fondamentali, a cui ha lavorato la 2 Commissione, sono, come ha spiegato il Presidente della 2a Commissione, Vito Lombardo:
- Autorizzazioni e pareri da richiedere alla Direzione Competente in base al Regolamento vigente di organizzazione uffici e servizi, una dicitura generica per evitare che ogni volta si debba cambiare nel Regolamento;
- Esenzione dal pagamento del suolo pubblico. Possono usufruirne gli esercizi commerciali e artigianali del “Corso Stretto” facendone esplicita richiesta specificando le caratteristiche ed infine sarà concesso previo parere dell’ufficio tecnico del traffico;
- Tariffe. Prima la concessione era per 9 anni e si pagavano solo le spese per l’istruttoria, all’incirca 100 euro, invece ora si pagherà un canone annuo di 36,50 e dovrà essere rinnovato ogni anno.
Infine ha affermato Lombardo che è auspicabile il controllo dei passi carrabili attualmente presenti ad Alcamo, quindi capire quali sono scaduti o meno.
Ad integrare l’intervento di Lombardo è intervenuto l’Assessore Scurto, che prima ha sottolineato che l’intento non è far cassa, ma dare delle regole certe, poi ha comunicato che di concerto con i Vigili Urbani saranno predisposti dei controlli.
Di seguito è intervenuto Pitò del gruppo federato Alcamo Bene Comune/Alcamo Cambierà, che ha messo in evidenza l’esistenza si aree “vicino agli incroci, aree di maggior appetibilità commerciale”, dove si posizionano “esercizi commerciali” pur essendo vietato. Quindi, ha affermato Pitò, sarebbe il caso di andare a vedere quale sono queste aree e renderle conformi al codice della strada.
Lo stesso consigliere di ABC ha fatto notare che nel Regolamento non è menzionato il caso di occupazione di suolo comunale da parte antenne di telefonia, per sistemi radiotelevisivi, che utilizzano il suolo pubblico per finalità commerciali e quindi dovrebbero pagare un canone. Invece per gli i impianti al servizio di società aventi sede legale nel comune, il consigliere di Alcamo Cambierà, propone di prevedere uno sconto del canone “suolo pubblico”.
A rispondere a Pitò il Segretario Comunale, Bonanno, che ha esposto la propria idea e non ha dato una spiegazione tecnica, perché la materia potrebbe non essere legata al Regolamento COSAP, ma essere oggetto di contratti. Pitò per agevolare la discussione ha ritirato l’emendamento, riservandosi di presentare una Mozione in materia.
Molto critico l’intervento della consigliera UDC, Norfo, che ha accusato l’Amministrazione di voler fare cassa e ha presentato un emendamento per prevedere l’esenzione per gli immobili “vincolati a parcheggio”.
Dibattito che si è riacceso con, e dopo, l’intervento del consigliere del Partito Democratico, Cracchiolo, che ha relazionato sul emendamento, dove si prevedeva la riduzione dell’85% per gli esercizi commerciali siti in Piazza Ciullo, Piazza Mercato e via Mazzini zona pedonale. Il consigliere PD ha precisato che il principio ispiratore del suo emendamento è quello di evitare che “locali” che distano di poco dal Corso Stretto siano trattati diversamente, perché ha ricordato Cracchiolo che i commercianti, presenti nelle zone da lui citate, hanno dato un contributo enorme alla crescita del Centro Storico, quindi meriterebbero la stessa attenzione di quelli del Corso Stretto.
Per la maggioranza è intervenuta la capogruppo Barone che ha ricordato che già esiste uno sgravio pari al 75%, quindi non comprensibile è la richiesta di Cracchiolo di ulteriore diminuzione.
Sull’argomento è intervenuto anche l’Assessore Scurto, che ha precisato: l’intento dell’esenzione, che presumibilmente sarà a tempo, è quello di aiutare un area che soffre più di altre zone e quindi sostenere i commercianti già presenti nel Corso Stretto e di incentivare altri ad investire nell’area pedonale, nell’ottica di una crescita di tutto il Centro Storico.
Gli emendamenti di Cracchiolo e Norfo sono stati respinti, invece approvati i due presentati dalla Commissione.
La delibera così come emendata è stato approvata con 17 voti favorevoli (Maggioranza + Allegro + Pitò e Ruisi), contrari nessuno, astenuti 3 (Cracchiolo, Norfo e Calandrino).