ALCAMO. Si è svolto ieri il primo di una serie di incontri organizzato dall’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese. L’Associazione già da tempo incontra le scuole alcamesi al fine di sensibilizzare i ragazzi sui temi importanti come legalità, bullismo, l’importanza della denuncia e il ruolo delle associazione al fianco delle vittime del racket e dell’usura.
Presenti ieri alla scuola Bagolino di Alcamo anche i rappresentanti delle Forze dell’Ordine che hanno dialogato con i ragazzi della scuola. Presenti il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Alcamo Giulio Pisani, il Commissario Capo dirigente del locale commissariato di P.S. Filippo Li Volsi, Vincenzo Lucchese presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese e Salvatore Di Leonardo, imprenditore alcamese che ha denunciato tentativi di estorsione a Palermo.
I rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno spiegato ai ragazzi cosa fare in caso di comportamenti violenti e aggressivi di compagni, sottolineando l’importanza di segnalarli e di denunciare anche quelle che comunemente vengono definite “bravate” che spesso in realtà corrispondono a reati ben precisi tra cui la rapina (se si impossessano delle cose altrui con violenza sulle persone) e anche estorsione (quando impongono ai coetanei di consegnale loro soldi). Reati punibili con l’arresto e il giudizio davanti al Tribunale dei Minorenni.
Apprezzato anche l’intervento dell’imprenditore Di Leonardo che ha spiegato come è possibile intraprendere un’attività legale non avendo remore di denunciare e di affidarsi alle Forze dell’Ordine con cui oggi ha creato un rapporto di piena collaborazione, soprattutto grazie al supporto dall’Associazione Antiracket e Antiusura che fin da subito non l’ha lasciato solo e accompagnato nel cammino intrapreso.
Infine il Presidente dell’Associazione ha spiegato quali sono i benefici concessi dallo Stato per i soggetti che denunciano. Il Presidente Lucchese ha infine ringraziato le Forze dell’Ordine per il loro impegno, soprattutto dopo le recenti operazioni antimafia tra Alcamo e Castellammare del Golfo, segno della presenza dello Stato che non ha mai abbassato la guardia.