Il carcere e i carcerati, un mondo lontano e tetro per chi ha la fortuna di non farne parte, ma l’esperienza avuta da alcuni ragazzi dell’Istituto Vito Fazio Allmayer di Alcamo, che martedì 11 si sono recati in visita al carcere San Giuliano di Trapani, ha svelato loro un mondo non fatto di sole strutture repressive, come ad esempio la sala di incontro tra familiari e detenuti, ma anche, grazie all’incontro con alcuni carcerati, di tanta umanità e dolore.
Molti di quest’ultimi hanno raccontato le loro storie, mostrando la parte più nascosta delle loro esperienze. Attraverso le loro storie i ragazzi hanno potuto vedere l’aspetto dualistico che può avere per alcuni il carcere.
Le attività in cui durante la giornata vengono impiegati i carcerati sicuramente rendono la permanenza più sopportabile, ma quando queste finiscono il carcere si fa duro, ed è lì che subentra la parte più difficile della permanenza.
Molti di loro hanno parlato del loro passato e del presente, in particolar modo, appunto, dell’ l’esperienza del carcere, che oltre a essere un luogo di detenzione, per alcuni di loro ha rappresentato un posto di salvezza e redenzione, che li ha portati a riflettere sui propri errori.
Alla fine dell’incontro l’emozione ha preso il sopravvento e molti carcerati si sono infine commossi, invitando i ragazzi a riflettere sulle loro azione e non commettere azioni che possono incidere negativamente sul proprio futuro. Queste parole e queste testimonianze hanno toccato le “corde sensibili” di docenti e alunni, che a casa hanno portato un bagaglio di grandi emozioni.