“Alfano è scandaloso”

Il sottosegretario Faraone a proposito del voto a Trapani, attacca il ministro degli Esteri che aveva ritenuto dignitoso il comportamento del candidato Fazio ritiratosi dal ballottaggio. Il candidato Savona rivolge un appello alla città. Il vice presidente della Camera Giacchetti, “Trapani vai alle urne non regredire”

Botta e risposta, indiretto, dentro al Governo Gentiloni. Protagonisti due uomini di estrazione politica siciliana. Da una parte il ministro degli Esteri Angelino Alfano, dall’altra parte il Sottosegretario alla Salute Davide Faraone. Sullo sfondo le elezioni amministrative a Trapani. Quello che è successo è oramai noto, lo ripetiamo. Il prossimo 25 giugno al voto di ballottaggio ci sarà un solo candidato, il “dem” Pietro Savona dopo che il suo avversario, Girolamo Fazio, il più votato al primo turno, nonostante l’arresto per corruzione in piena campagna elettorale e gli arresti domiciliari patiti dal 19 maggio al 3 giugno, si è autoescluso dal secondo turno non consegnando la lista completa degli assessori. A rigor di legge la commissione elettorale ha alzato cartellino rosso, candidato espulso. Candidato, Fazio, che per la verità si è espulso da solo, come in una partita, preso dal fare i dispetti, ha preso il pallone e se lo è portato via. Si è preso l’aliscafo ed è fuggito via nell’isola di Marettimo. Lasciando a fare la campagna elettorale solo a Savona che per passare il ballottaggio dovrà superare due quorum, quello dei votanti che si dovranno recare alle urne, 50 per cento più uno, e dovrà raccogliere il 25 per cento dei voti validi espressi. Cosa è successo da far scoppiare la lite nel Governo? Sabato il ministro Alfano ha testimoniato il legame con Fazio ed ha definito il comportamento di Fazio “dignitoso e rispettoso delle istituzioni”. Oggi da Trapani gli risponde il sottosegretario Alfano, dritto e secco, senza tentennamenti: “E’ una dichiarazione quella di Alfano scandalosa. E’ incredibile che si consideri un comportamento corretto quello di un candidato che ha deciso di mettere in discussione libere elezioni democratiche”. Oggi a Trapani il candidato Pd Savona ha messo in campo le strategie elettorali per convincere la maggioranza, più uno, dei trapanesi ad andare alle urne. “Trapani si ritrova – ha detto – a fare un ballottaggio ugualmente, deve scegliere tra un sindaco regolarmente eletto e un commissario”. La mancata elezione del primo cittadino porterà infatti alla nomina da parte del Governo regionale di un commissario straordinario e sembra quasi scontato che il commissariamento sarà completo, sindaco, Giunta e Consiglio comunale. “Noi sappiamo – ha detto ancora Savona – che la città è chiamata a scelte importanti, definire un bilancio e chiudere un buco di spesa da 4 milioni di euro, affrontare il nodo trasporto aereo e il co-marketing con Ryanair, scelte per i servizi sociali, Trapani è chiamata a non perdere l’occasione dei bandi per le programmazioni finanziarie più variegate, si tratta – ha sottolineato – di scelte che appartengono alla politica, che difficilmente potranno essere assunte da un commissario e allora serve che i trapanesi vadano al voto”. Il candidato “dem” ha svelato le sue somme, ha dichiarato di avere aggiornato il proprio programma prendendo spunti dei programmi di altri candidati, dal programma presentato da Forza Italia e Psi, a proposito di una fondazione che sia capace di gestire le risorse cittadine, culturali sopratutto, e piano regolatore del porto; ma anche dal programma della lista civica “Città a misura d’uomo”, le società partecipate e i servizi sociali, ed infine dal programma dei 5 Stelle, a proposito di organizzazione e programmazione europea: “Sono argomenti che avevamo già nel nostro programma, li abbiamo integrati e ampliati”. Cos’è una formula per corteggiare questi partiti? “Desidero dimostrare la capacità a colloquiare con tutti, voglio dimostrare che sono capace a parlare con tutti, e non sono un inutile percettore di suoni, c’è grande disponibilità a parlare con le altre forze politiche, per arrivare assieme ad ottenere un risultato, un governo per la città e non un commissariamento. E lo facciamo alla luce del sole, senza cercare accordi sottobanco. Su una cosa non indietreggiamo certamente sulla questione morale, legalità, trasparenza, lotta comune contro la mafia, su questo non cambiamo idea e penso che dinanzi a tutto quello che è accaduto la fondazione dedicata al prefetto Sodano sarà uno dei primi atti, in questa città bisogna far ritornare attuale il pensiero del prefetto Sodano, uomo di Stato e delle Istituzioni, Sodano è un pezzo di storia e democrazia di questa città, dove vogliamo che si parli della mafia per poterla sconfiggere”. Strada certamente in salita, tanto da far ascoltare il sottosegretarioFaraone che si augura “un miracolo” per sbloccare positivamente il voto, “spero che i trapanesi, di qualsiasi colore politico si riuniscano per dare un Governo alla città”. “Spero che ci si renda conto – ha continuato Faraone – che qui a Trapani c’è una sfida nazionale, spero che Savona passi non solo per il primo e unico candidato nella storia che si è dovuto confrontare con una legge dai risvolti mai provati e antica di 25 anni, ma passi alla storia come il più grande sindaco di questa città”. “Siamo dinanzi alla prova provata – ha quindi attaccato il vice presidente della Camera, Giacchetti – che non è tempo perso quando parliamo dell’importanza della legge elettorale, c’è chi risponde con il classico che me ne frega, e poi ci vediamo rovinarci addosso quello che sta accadendo a Trapani, città che ha diritto ad avere una guida, città che con un commissariamento è comunque costretta a regredire e la si condanna non per un solo anno ma per anni. Infine Giacchetti ha voluto fare i complimenti per la scelta di Savona di proporre come assessore alle finanze una donna, Nunzia Gabriele, direttore dell’area finanziaria dell’Iacp di Catania prima e Trapani dopo: “Con una donna alle finanze .- ha detto Giacchetti – stiamo tranquilli”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.