I focolai che sembravano spenti hanno ripreso vigore, le fiamme arrivate fin sopra la frazione di Pizzolungo. La denuncia dei sindacati
Di Giulia Giacalone
Sono irreparabili e gravi i danni cagionati dall’infinito rogo che da ieri brucia la montagna di Erice. Non è stato sufficiente il pesante e duro lavoro di ieri messo in atto da un dispositivo di intervento antincendio coordinato dalla sala grandi rischi della prefettura di Trapani e che si era apparentemente positivamente concluso alle prime luci dell’alba. Già nella tarda mattinata sono tornate ad alzarsi le fiamme nella stessa zona dove ieri pomeriggio era partito l’incendio e spinte dal forte vento di scirocco hanno attraversato quasi per intero il versante appena sopra la città di Trapani e dalla tarda mattinata il fuoco si è spostato anche sul versante sopra la frazione di Pizzolungo scendendo pericolosamente verso le abitazioni. Una situazione gravissima e che è stata fronteggiata anche dall’intervento di un Canadair. L’immagine è drammatica, la montagna è completamente coperta da una densa coltre di fumo e si vedono chiaramente solo le alte fiamme. Le squadre dei Vigili del Fuoco giunti apposta a Trapani anche da altri distaccamenti, assieme ai forestali, alle squadre di Protezione Civile e a diversi volontari stanno lavorando in una situazione di grande rischio ma nessuno abbandona le postazione cercando di fronteggiare l’avanzata del fuoco. Situazione ancora controllata dall’unità di crisi insediatasi in prefettura e diretta dal prefetto Priolo. La conta dei danni fatta stamane indicava estesa 40 ettari la zona devastata, una stima che adesso è cambiata, facendo crescere il numero di ettari. Un danno ambientale di gravissime proporzioni. Incendio doloso, ma assieme ai criminali piromani colpevole secondo i sindacati è anche il Governo regionale. “Il vasto incendio che ieri ha deturpato Erice è triste conseguenza dei ritardi nella programmazione della campagna antincendio da parte della Regione Sicilia” hanno infatti affermato i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani Giacometta Giacalone, Massimo Santoro e Tommaso Macaddino. “Esprimiamo – hanno proseguito – rammarico e sconforto per il rogo che ieri ha colpito duramente la montagna ericina, probabilmente a causa di qualche criminale che approfittando della giornata di vento e caldo ha causato la distruzione di un patrimonio inestimabile. Siamo altresì vicini ai lavoratori forestali già in servizio che si sono adoperati, anche a rischio della propria vita, per compiere il proprio dovere e arginare i danni”. I sindacalisti hanno ancora ribadito che “a causa dei ritardi burocratici e amministrativi della Regione siciliana nello stanziamento dei finanziamenti da destinare ai territori, non è stata permessa la totale efficacia ed efficienza del servizio, considerato che ci sono mezzi non ancora revisionati e che i viali parafuoco sono da terminare poiché non solo non tutti i lavoratori sono stati messi in servizio, ma quelli attualmente operativi sono stati chiamati a lavoro soltanto lo scorso 15 giugno. L’ennesima emergenza di ieri – concludono – mette in luce, ancora una volta, l’importanza di una riforma del settore che dia dignità ai lavoratori e rispetti i tempi e le esigenze del bosco e del territorio”.