Una discarica a cielo aperto

La zona interessata è quella dell’area industriale, diventata transitata dopo la chiusura della via Libica

C’è una discarica a cielo aperto che tanti vedono ma nessuno interviene per eliminare il degrado. Qualche incosciente ha anche provato a bruciare tutto in una delle ultime più calde giornate di scirocco, mentre mezza Sicilia prendeva fuoco, a Trapani due roghi venivano accesi nell’area della riserva naturale delle Saline e in piena zona industriale, dove i rifiuti hanno accelerato il propagarsi delle fiamme. Da qualche tempo l’area industriale è diventata area smaltimento rifiuti, di qualsiasi tipo. Tante cose sono ammassate lungo i margini della strada, anche a poca distanza dall’autoparco della ditta Aimeri, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in mezza provincia tranne che a Trapani dove il compito resta affidato alla società mista Trapani Servizi. Per pulire l’area industriale pare sia in corso una guerra sulle competenze. L’Aimeri con i suoi mezzi passa in mezzo ai rifiuti ma non può far nulla, la zona è territorio di Trapani ma nemmeno la Trapani Servizi fa nulla perché si dice che la competenza sia dell’ex consorzio Asi, da questi rimandano ancora una volta a Trapani, e intanto prosegue l’abbandono indiscriminato di rifiuti anche di natura speciale e quelli cosidetti ingombranti, frigoriferi, cucine, pezzi di arreso casalingo, materassi, per non parlare dei residui provenienti da lavorazioni edili. Insomma un gran bel schifo, peraltro in questi giorni a portata d’occhio dei turisti. La chiusura al traffico della via Libica ripetutasi per due volte in pochi giorni, ha portato la circolazione stradale dentro la zona industriale dove il panorama è desolante tra stabilimenti chiusi ed abbandonati e immondizia in ogni dove. Il presidente di Sicindustria Gregory Bongiorno ha inviato in questi giorni una nota al Comune  e all’Asp per segnalare “la situazione di degrado e di pericolo igienico sanitario in cui versa la zona industriale di Trapani e in particolare le vie Vincenzo Baviera, Francesco Culcasi e Isola Zavorra”. Per le poche aziende rimaste in attività le discariche a cielo aperto sono un vero e proprio problema: “sono aziende – evidenzia Bongiorno – che pagano la tassa sui rifiuti al Comune di Trapani, ma sono state private di una decorosa immagine”. Rimedi? “Basterebbe intensificare i controlli delle forze dell’ordine – scrive Bongiorno – per sorprendere facilmente coloro i quali violano le norme sul corretto conferimento dei rifiuti”. Ci potrebbe essere anche la video sorveglianza, ma certa politica la intese a suo tempo come occasione per fare affari e intascare mazzette, ed è finita che non si è collocata alcuna telecamera.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteLe prime multe per chi abbandona rifiuti nelle periferie di Calatafimi Segesta
Articolo successivoAncora fiamme nel comprensorio: brucia il Bosco Angimbè di Calatafimi Segesta
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.