Una ragazza alcamese percorre l’intero Cammino Francese alla volta di Santiago di Compostela

799 i chilometri segnati sulla Compostela (il documento, consegnato dalle autorità ecclesiastiche, che certifica di aver completato almeno 100 chilometri a piedi del Cammino di Santiago), anche se quelli effettivamente percorsi arriva sono circa 1200; 34 giorni di viaggio e tanta voglia di condividere con tutti la sua esperienza. Queste le prime cose che ci ha raccontato Giovanna Mistretta, la giovane alcamese che ha deciso di raccontare la sua esperienza di Cammino.

Partita da Saint Jean Pied de Port in Francia il 31 maggio scorso ha attraversato tutto il nord della Spagna arrivando a Santiago il 2 luglio. Durante il percorso ha raccontato giorno per giorno la propria esperienza sulla sua pagina Facebook, avendo un seguito sempre maggiore.

1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo viaggio?

Qualche anno fa ho letto l’articolo di una ragazza che aveva fatto questa esperienza e ne sono rimasta affascinata, da quel momento è nato in me il desiderio di farlo, almeno una volta nella vita, ma per vari motivi, di lavoro, di tempo o di organizzazione non ci avevo più pensato.

L’estate scorsa sono rimasta di nuovo senza lavoro e sono entrata un po’ in crisi, avere tutto questo tempo libero, troppo tempo, senza sapere come occuparlo ti mette inevitabilmente in crisi, ed allora ho cominciato di nuovo a pensare alla possibilità di fare il cammino, era un ottima occasione per sfruttare il tempo in maniera costruttiva così ho colto l’occasione e a febbraio ho prenotato il volo e ho iniziato ad organizzare il viaggio.

2. Come mai la decisione di partire da sola?

Ho sentito fin da subito l’esigenza di doverlo fare da sola, questo è un tipo di viaggio che ti mette alla prova sia fisicamente che emotivamente, avevo la necessità di dover superare molti miei limiti e di fare, soprattutto, un viaggio interiore. Avevo anche l’esigenza di affidarmi e di fidarmi e questo non potevo farlo in compagnia.

Poi documentandomi sui vari blog o siti del cammino ho visto che molte persone lo fanno da sole, soprattutto le donne, ed ho pensato che fosse la decisione giusta.

3. Quali sono le difficoltà principali che hai incontrato lungo il cammino?

Sicuramente le difficoltà non mancano, devi camminare nel deserto sotto il sole cocente, nelle foreste sotto la pioggia battente, quando sei stanca, quando hai i dolori, quando stai male, devi comunque continuare a camminare per arrivare alla meta, ma sono difficoltà che si superano, brillantemente, con la pazienza e soprattutto rispettando il proprio corpo, i propri ritmi e le proprie esigenze.

4. Qual è stata la cosa più bella che ti ha colpito durante il viaggio?

Indubbiamente il contatto umano con il prossimo. Ho incontrato persone di qualsiasi razza, età, religione, lingua e provenienza ma lì non c’erano barriere di nessun tipo, eravamo pellegrini!

C’era una bellissima atmosfera, eravamo lì tutti con lo stesso obbiettivo anche se ognuno di noi aveva una motivazione diversa e questo creava immediatamente un’amicizia, una fratellanza, una intimità, una comunità che ti faceva sentire a casa, infatti ci chiamiamo Camino’s family fra noi anche adesso che ognuno è ritornato nelle proprie case, per questo non mi sono mia sentita sola lungo tutto il cammino.

5. Lo rifaresti e cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Ripartirei domani!!!

Cosa mi ha lasciato? Oltre l’abbronzatura tipica da pellegrino col segno del calzino?

Beh! Tantissimo! Ma soprattutto una sicurezza in me stessa che non avevo mai avuto prima e una fiducia verso gli altri che prima facevo fatica ad avere. E poi la consapevolezza che rallentando, perché camminando inevitabilmente rallenti tutti i ritmi, puoi godere appieno della Bellezza!

Bellezza che comprende emozioni, sensazioni, abbracci, volti, nomi, paesaggi, suoni, luci, la natura in tutte le sue forme e che nella frenesia della vita quotidiana non riesci a mettere a fuoco.

6. Consiglieresti di fare il cammino di Santiago a qualcuno? E se si hai dei consigli tecnici da dare?

Lo consiglio a tutti! Per me è stata l’esperienza più bella che abbia fatto nella mia vita!

Lo consiglio a chi ha domande a cui trovare risposta perché le risposte probabilmente le hai già, ma lì si crea il giusto silenzio per ascoltarle; a chi vuole fare un’avventura perché è una fantastica avventura, vivi alla giornata e non sai mai quello che ti accadrà e chi incontrerai; a chi vuole conoscere gente perché non ho mai conosciuto tanta gente nella mia vita e che gente straordinaria, ma anche a chi non ha mai pensato di andare perché inevitabilmente se ne innamorerà, è quello che capita a tutti!

A chi volesse fare il cammino consiglio di fare un minimo di allenamento, prima di partire, così da preparare il fisico allo stress di camminare per 25/30 km al giorno, perché allenandomi non ho avuto nessun tipo di problema né muscolare, né ai piedi, riuscendo addirittura ad evitare le vesciche infatti bisogna portare con sè scarpe già abbondantemente usate e testate, di almeno una misura superiore alla propria e di ridurre il contenuto dello zaino al minimo indispensabile così da non essere troppo pesante. Scaricare o comprare una buona guida, anche se ognuno si gestisce il cammino a modo proprio.

Buen Camino!

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Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.