No commet della Procura di Trapani sull’esistenza di inchieste su altre organizzazioni non governative. Equipaggio inchiodato dalle intercettazioni
La Procura di Trapani risponde con un secco no comment rispetto alle indiscrezioni di altre Ong, dopo la tedesca Jugend Rettet, sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma a leggere il provvedimento del gip Emanuele Cersosimo con il quale è stata posto sotto sequestro lo scorso 2 agosto la motonave Iuventa, appartenente alla Ong tedesca, sembra proprio che è da escludere la circostanza dell’esistenza di indagini che possano riguardare altre Ong. D’altra parte non si comprenderebbe perché il sequestro non abbia contemporaneamente riguardato altre navi. L’indagine invece sembra sempre più stringersi sui comportamenti degli equipaggi della Iuventa, che all’azione umanitaria, pure riconosciuta dalla Procura, hanno aggiunto un comportamento di favoreggiamento all’azione criminale dei trafficanti di esseri umani. E non è da escludere che presto potrebbero essere emessi provvedimenti giudiziari nei confronti degli equipaggi. Le intercettazioni hanno svelato la sussistenza di azioni destinate a impedire all’autorità giudiziaria la identificazione di scafisti e trafficanti. Il gip Cersosimo è severo: “l’equipaggio della Iuventa ha posto in essere condotte che hanno permesso ai medesimi trafficanti di portare a termine il loro scopo ed anche di organizzare con successo nuovi viaggi, condotte che hanno sicuramente trovato origine nella volontà di evitare ogni rischio di naufragio dei barconi ma che hanno valicato i limiti della legalità laddove hanno garantito l’impunità dei criminali dediti alla tratta di esseri umani e facilitato il recupero da parte di quest’ultimi delle imbarcazioni utilizzate per il trasporto dei migranti…Non si tratta, invero, di legittime attività di soccorso in mare rese necessarie da una situazione di grave pericolo per l’incolumità dei migranti ma di vere e proprie “consegne concordate” di migranti, precedute da contatti tra le parti e caratterizzate dalla presenza “passiva” di motonavi della Guardia Costiera Libica”. A essere chiamata in causa è anche la capo team della Iuventa Katrin, in questi giorni a Lampedusa e intervistata da diversi canali news nelle ultime ore, pronta a difendere il comportamento dell’equipaggio e della Ong: lei intercettata a Malta è stata ascoltata dire come “in caso di escussioni da parte delle Autorità di polizia, si preparano a tenere pulito tutto … , evitando di consegnare materiale video-fotografico relativo alle fasi dei soccorsi”. E questo mentre il suo interlocutore la contestava per questo suo comportamento. Interlocutore che, una volta allontanatosi, veniva appellato dalla Katrin come un “leccaculo”.