Giacomo Scala (Sicilia Futura): un progetto credibile al quale ho creduto sin dal primo momento

Intervista a Giacomo Scala, alcamese, ex sindaco di alcamo, considerato tra i fondatori di Sicilia Futura.

1) Il suo partito, Sicilia Futura, sta avendo un ruolo centrale per le prossime elezioni regionali in Sicilia. E’ pronto a dare il suo contributo personale?

SICILIA FUTURA è stata protagonista insieme al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando nel progetto per fare una coalizione di campo largo, individuando la figura del Rettore dell’Università di Palermo come persona che potesse fare sintesi in un progetto di sviluppo per la Sicilia. E’ un progetto credibile affascinante importante al quale ho creduto sin dal primo momento. Mi è stato chiesto di impegnarmi personalmente e darò il mio contributo insieme a tante donne e uomini di Sicilia Futura e non solo. Io credo nonostante tutto a un futuro migliore e importante per la nostra terra di Sicilia.

2)  Vi siete schierati, sin da subito, a sostegno del Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari. Potrebbe essere l’uomo giusto per cancellare l’esperienza disastrosa del Governo Crocetta?

Come ho detto in precedenza il Rettore Micari è la figura che fa sintesi in una coalizione, ha amministrato con ottimi risultati l’università di Palermo che è la più grande azienda pubblica della Sicilia. La Sicilia oggi ha bisogno di competenza e capacità amministrativa per sfruttare al meglio le risorse e le opportunità che la Sicilia da sola offre. Micari parla il linguaggio dell’Oggi e già parla per mestiere alle generazioni future ai tanti giovani che saranno classe dirigente. È l’uomo giusto per dare risposte da Presidente della Regione ai tanti giovani che si formano si laureano e poi vanno fuori. La sua prima missione è riportare nella nostra terra i tanti ragazzi che sono andati via per la realizzazione dei loro sogni, certamente è l’uomo giusto per far fare un passo avanti a questa terra.

3) Negli ultimi tempi la politica in Sicilia ha visto come protagonista il duo PD-Crocetta e il M5S? Cos’è mancato in questi anni nella politica siciliana?

Tra il Pd e Crocetta il rapporto è stato turbolento e non si può certo negare. Più volte siamo stati li per li per una conclusione anticipata della legislatura. Gli ultimi atti che hanno portato alla candidatura di Micari e ad un ripensamento di Crocetta, sono certamente segnali di un recuperato buonsenso che potrebbe essere foriero di buone cose per la prossima legislatura. Sui cinquestelle. Avrebbero potuto avere, in forza dell’essere il gruppo parlamentare più numeroso, la possibilità di un maggiore peso nell’azione legislativa, ma la loro scelta di stare da soli perchè “Unici”, di fatto non ha consegnato risultati significativi da parte loro, se non si esclude la famosa “Trazzera”, che poi oltre al battaglie mediatico del momento, non è che è risultata essere questa opera ciclopica che avrebbero voluto consegnare alla storia dell’isola. Piuttosto alla storia della Sicilia, si consegna l’approssimazione e la scarsa capacità amministrativa dimostrata dai 5stelle nel governo degli enti locali in cui sono stati chiamati attraverso l’elezione di loro sindaci.  Cosa è mancato alla politica siciliana? sicuramente quello che oggi manca forse al mondo intero, ossia leader capaci di saper leggere il presente proiettandolo verso il futuro. in questi anni ci si è preoccupati più a guardare quello che hanno fatto i vari Cuffaro e Lombardo, per citare gli ultimi, piuttosto che guardare a cosa fare per le generazioni a venire. Sono convinto che con Micari Presidente, usciremo da questo modo anche becero di far politica e lavoreremo su quel che c’è da fare per guardare avanti

4) Nel suo passato politico alla guida della Città di Alcamo, i cittadini hanno pareri diversi. Di certo in molti gli riconoscono delle buone capacità amministrative. Cosa si rimprovera di quella esperienza e cosa no?

In democrazia è giusto che si abbiano opinioni differenti, e anche in politica è la stessa cosa. L’amministrare comporta assunzione di responsabilità, scelte decisioni che non sempre possono essere condivise da tutti. Credo che fare Sindaco in una città come Alcamo non sia affatto semplice io ho avuto l’onore di farlo per due mandati e sono grato alla mia città ho cercato di farlo con amore e dedizione abbiamo realizzato tantissime opere e infrastrutture che hanno riempito o riqualificato spazi importanti della nostra città come il Collegio dei Gesuiti, il sistema dei parcheggi, Piazza Falcone Borsellino, Cda SASI, la scuola Europa, e tante altre ancora che non voglio elencare, ma tutto questo oggi non serve più bisogna pensare al futuro a quello che bisogna fare per rendere ancora migliore e fruibile la nostra bella città.  Mi rimprovero la eccessiva politicizzazione di quella esperienza composta da diverse sensibilità e aree che avevano il pregio della pluralità ma che a volta facevano fatica a parlare tra di loro. Spero comunque che alla fine sia ricordato come un buon sindaco che ha lasciato la città in uno stato migliore di quella che ha trovato.

 5) La città di Alcamo negli ultimi anni, considerandola da più punti di vista, sembra essersi fermata. Se in futuro dovesse servire il contributo di tutti, per il bene della città, sarebbe pronto a mettere da parte il passato e collaborare con tutti nell’interesse comune della città?

Il senso stesso della domanda fa male a chi come me per dieci anni e mezzo Sindaco di questa città e personalmente non l’avrei potuto fare se non avessi avuto dedizione e provato amore per la città di Alcamo. Io credo in tutta sincerità che non faccia piacere a nessuno quando una comunità, la tua comunità, vive uno stato di disagio, avuto riguardo soprattutto ai servizi essenziali quali acqua rifiuti politiche sociali e quant’altro, che poi messi insieme misurano la qualità della vita. Io sono un uomo per natura incline alla collaborazione, ancor di più se si tratta della mia città la mia collaborazione è nei fatti e nella quotidianità della mia azione. Rifuggo chiaramente dal pensiero unico e dalla divisione che ce stata in questi anni tra buoni e cattivi tra persone per bene e persone meno per bene. La città di Alcamo ha bisogno di coesione sociale, di pacificazione, un sindaco si è dimesso per la mancanza di questi elementi, ognuno poi  vive il suo impegno con la passione civile e con le proprie idee il senso delle istituzioni. Ad Alcamo in questo momento manca la dimensione dei rapporti istituzionali e questo lo avvertono anche i cittadini che vivono uno stato di disagio sociale fortissimo che è la sintesi di scelte, a mio avviso errate, che per altro la città visibilmente non condivide. Alcamo non è solo la realtà virtuale di Facebook ma è la quotidianità dei rapporti veri tra le persone che ad Alcamo vivono male il presente. Vorrei che ad Alcamo ritornasse l’orgoglio della nostra identità e che riavesse il ruolo di centralità del Golfo che si è perso, per questo, per il bene di Alcamo, c’è, come sempre, tutta la mia collaborazione.

6) Ritornando alle competizioni regionali è sotto gli occhi di tutti che la Provincia di Trapani ha delle enormi potenzialità in termini di turismo, artigianato, enogastronomia ecc… Quali sono le sue priorità per il territorio?

Il ruolo di un deputato regionale è quello di attenzionare  in un’ottica più complessiva le problematiche del territorio che rappresenta e creare le condizioni per sfruttare al meglio le opportunità che ci possono essere. La nostra è una provincia straordinaria e non mancano le occasioni per creare sviluppo. Occorre fare sistema utilizzando al massimo la principale risorsa che è il territorio e le bellezze che lo stesso offre. La valorizzazione del terittorio e la definizione/creazione  delle infrastrutture sono certamente le priorità da affrontare se si vuole avere una provincia attrattiva a partire dall’aeroporto di Birgi che ha permesso un significativo incremento turistico della nostra provincia, non dimenticando che la provincia di Trapani è ancora la provincia più vitata d’Europa e quindi un forte traino all’economia provinciale è dato dall’agricoltura nel suo complesso, agricoltura che va sostenuta e non mortificata.

7)  In Provincia di Trapani, ci saranno tanti candidati, è pronto ad affrontare questa difficile campagna elettorale?

In tutte le province sarà una competizione con tanti candidati, nella nostra il numero di seggi è passato da 7 a 5 e questo ovviamente ha reso ancora più complicata e difficile la competizione e la sfida che si ci appresta a fare. La competizione sarà dura, difficile ma siamo consapevoli che abbiamo fatto un buon lavoro, ascoltato tanta gente. Non non stato deputato e non sono quindi un deputato uscente perciò ho dalla mia l’entusiasmo di chi si vuole da subito mettere a lavoro e dare il suo contributo.  A me piace usare il noi e non l’io e pertanto posso rispondere alla sua domanda dicendo che siamo assolutamente pronti a questo appuntamento nella consapevolezza che abbiamo da proporre idee e progettualità che servono alla nostra terra e al futuro dei nostri ragazzi.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.