Lettera aperta dell’ex sindaco Fazio. Attacca investigatori e l’esponente del Pd Pietro Savona che replica a muso duro
“E’ del tutto inutile dire che l’idea di fuga non mi appartiene, se avessi voluto farlo non avrei certo aspettato tutto questo tempo dalla diffusione della notizia del pronunciamento del Tribunale della Libertà, ma soprattutto non avrei nulla da cosa fuggire, motivo per cui non mi è mai balenata nella mente». Lo scrive in una lettera aperta l’ex deputato regionale Girolamo Fazio, accusato di corruzione e traffico di influenze nell’ambito dell’inchiesta “Mare Monstrum” e che ha coinvolto anche l’armatore Ettore Morace, numero uno della Liberty Lines. Fazio ha pubblicato una lunga lettera sul suo profilo Facebook. Una lunga nota più per attaccare che per difendersi. A fine agosto il gip del Tribunale di Trapani ha applicato all’ex deputato la misura cautelare del divieto di espatrio. La Questura ha quindi proceduto a ritirare il passaporto. Questo dopo una richiesta avanzata dalla Procura di Trapani, conseguenza di un rapporto informativo del nucleo operativo del comando provinciale dei Carabinieri. Ci sono state, per come riportate nell’ordinanza del gip, intercettazioni che coinvolgevano Fazio, la moglie, Lilly Ferro, e l’enologo della cantina Fazio, Giacomo Ansaldi, dove si faceva riferimento ad una partenza per la Tunisia dell’ex sindaco. Per Arma e pm un probabile tentativo di fuga o qualcosa per inquinare le indagini in corso. E a questa convinzione gli investigatori sono giunti per l’alone di segretezza che ha avvolto la vicenda soprattutto quando i carabinieri hanno convocato come teste al comando l’enologo, che dinanzi agli investigatori ha detto di non saper nulla di una imminente partenza per la Tunisia dell’ex sindaco, quando invece intercettato era risultato a conoscenza del fatto. «La cosa più preoccupante – scrive adesso l’on. Fazio – è che sarebbe stata facilmente riscontrabile la realtà dei fatti se solo si fossero operati approfondimenti o anche dei semplici riscontri, – aggiunge – magari interrogando il diretto interessato, o alcuno dei suoi familiari, oppure accertando se vi fosse stato un consistente prelievo di denaro o se da pregresse intercettazioni risultasse un qualche collegamento con qualche persona tunisina o con qualche città della Tunisia». Fazio torna a dire che si trattava solo di una “fuga” ma da Marettimo per partecipare ad una battuta di pesca, che quel passaporto serviva se il ritorno verso l’isola, con il gommone di un amico, fosse stato reso impossibile dal maltempo. E invece per quanto riguarda la pesca tutto è andato bene, al ritorno, nello stesso giorno della partenza, a Marettimo però Fazio ha trovato i carabinieri per la notifica del provvedimento. Fazio lamenta che la diffusione delle notizie sul suo conto avvengono con la prospettazione di certezze, “quasi ci fosse già una sentenza”. E entra nel merito delle indagini indicandone quelli che a suo avviso sono aspetti di contraddizione, ma rispetto ai quali esistono pronunciamenti di tutt’altro tenore, pronunciati già da due gip e dai giudici del Tribunale del riesame. Ne approfitta invece l’ex sindaco per buttarla in politica e attacca il suo avversario al ballottaggio per il voto a sindaco, che non c’è mai stato per volontà dello stesso Fazio, il “dem ” Pietro Savona: “…si è lanciato – scrive Fazio – nella sua pagina Facebook in sproloqui contro la mia persona con discorsi di cui dovrebbe solo vergognarsi e l’utilizzo di parole non certo lusinghiere attribuendomi responsabilità inesistenti e condotte indicibili”. “Se avesse letto meglio le mie poche righe – replica Pietro Savona – si sarebbe reso conto che il riferimento non era tanto alla gita tunisina sebbene alle considerazioni formulate dalla Procura, riportate dagli organi di informazione, quando si asserisce che la perdita di questa carica non ridimensiona la pericolosità sociale dell’indagato e poi personalità spregiudicata incline all’asservimento ai propri interessi personali…ideatore o partecipe di condotte criminali. Mi consenta Fazio – prosegue Savona – che, se riferite ad un rappresentante le Istituzioni, sono parole che non devono lasciare indifferenti i cittadini. Per il resto – conclude l’esponente dem – non voglio esprime alcun giudizio”.