CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Dopo i devastanti incendi che hanno colpito il trapanese, in particolare il territorio tra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, il Coordinamento Salviamo i Boschi, già promotore della marcia allo Zingaro e di numerosi incontri pubblici sul tema, ha scritto al Prefetto di Trapani Darco Pellos.
Pubblichiamo integralmente la lettera:
“Eccellenza,
la stagione che sta per concludersi rischia di passare alla storia come una delle peggiori per quanto riguarda gli incendi in Sicilia e su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati della Commissione Europea, nell’ambito del progetto Copernico, nella nostra isola sono andati in fumo 25071 ettari, una cifra enorme se rapportata ai 74965 ettari bruciati in Italia, e purtroppo la provincia di Trapani detiene un triste record con i suoi 672 ettari bruciati tra la Riserva dello Zingaro, il bosco di Angimbè, Monte Inici, Monte San Giuliano, il bosco di Scorace, Monte Sparacio e ultimamente anche la pineta di Valderice. Di fronte a questa distruzione sistematica dell’ambiente la società civile ha reagito facendo ricorso a varie forme di protesta, che hanno avuto il loro culmine in una raccolta di firme da presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, raccolta ancora in corso, nelll’incontro/dibattico al centro didattico di Angimbè il 12 Agosto 2017 con diversi cittadini e 3 sindaci dei comuni trapanesi colpiti da incendi ed infine con la partecipazione di oltre 40 associazioni in una marcia allo Zingaro, il 25 agosto 2017, che ha registrato la partecipazione di quasi 3000 persone.
Come Coordinamento Salviamo i boschi, abbiamo recentemente chiesto ai sindaci di depositare apposite denunce contro ignoti per gli incendi che hanno visto devastare il proprio territorio di cui attendiamo gli atti. Questo a testimonianza del fatto che i cittadini sono stanchi di assistere inermi alla distruzione del loro territorio e chiedono a gran voce che le istituzioni facciano la loro parte. Con la petizione rivolta al Presidente della Repubblica ai Presidenti di Camera e Senato chiediamo che venga istituito un pool di magistrati per indagare a fondo sul fenomeno che per la sua vastità e incisività sembra aver assunto i connotati di un attacco mafioso all’ambiente.
Con l’incontro odierno chiediamo al signor Prefetto di Trapani, di esercitare il suo ruolo di garante dei diritti dei cittadini e di adoperarsi affinché venga rafforzato il controllo del territorio nelle giornate a rischio, sia attraverso l’impiego delle forze dell’ordine, sia attraverso l’uso di nuove tecnologie di supporto nell’azione di prevenzione e controllo, quali telecamere, droni e sensori di variazione di temperatura del terreno.
Chiediamo ancora che il Prefetto si accerti che i Sindaci abbiano adempiuto ai loro obblighi di legge, ovvero: che abbiano applicato le ordinanze sulla pulizia dei terreni a bordo strada e confinanti con la Forestale; che abbiano aggiornato i piani di protezione civile e istituito i Centri Operativi Comunali; che abbiano aggiornato il catasto delle aree percorse dal fuoco al fine di rendere cogenti i vincoli previsti dalla legge 353 del 2000.
Chiediamo inoltre al Signor Prefetto di accertare che la gestione delle operazioni di spegnimento degli incendi abbia seguito il protocollo indicato per legge e che ci sia stato l’opportuno coordinamento tra i vari soggetti preposti a livello operativo e decisionale. In molti casi infatti è risultato evidente come gli interventi siano stati poco tempestivi e poco coordinati fra di loro.
Noi riteniamo che per evitare che si ripetano stagioni come quella appena trascorsa sia necessario lavorare strategicamente sulla prevenzione degli incendi creando una reale sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nell’azione di controllo e gestione del territorio, sia prima che durante l’emergenza.
I cambiamenti climatici ormai in atto da anni, con i conseguenti periodi di grande siccità sempre più estesi, l’abbandono progressivo delle campagne hanno creato condizioni ottimali per il diffondersi degli incendi, che però nella loro quasi totalità sono sempre innescati dalla mano dell’uomo.
La vigilanza, la corretta gestione e manutenzione dei terreni, l’attivazione di piani di intervento con le opportune attività di coordinamento del sistema, il confronto con altri modelli di gestione virtuosa anche attraverso scambi e gemellaggi, insieme a delle serie indagini da parte della magistratura e a un’opera di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini nella salvaguardia del territorio: queste sono le misure che riteniamo necessarie per affrontare il problema degli incendi in modo concreto e incisivo e per dare un serio segnale di svolta nella politica anti incendi della nostra provincia e di tutto il territorio siciliano, finora così fallimentare.
Siamo convinti che il sistema possa e debba essere migliorato e confermiamo il nostro impegno di cittadini attivi nell’azione di contrasto degli incendi e nella creazione di una coscienza ambientale sempre più ampia e consapevole nella società”.
COORDINAMENTO SALVIAMO I BOSCHI