Assemblea dell’associazione Articolo 21
Abbattiamo i muri dell’ignoranza”. Questo l’appello lanciato dai giornalisti presenti ad Assisi all’assemblea annuale di Articolo 21. Più di 200 tra scrittori, teologi, religiosi, associazioni, giornalisti e cittadini a confronto hanno sottoscritto il manifesto, un decalogo sulle buone pratiche della comunicazione per contrastare la violenza verbale e scritta, soprattutto sui social network, nato dalla collaborazione con la rivista San Francesco. Molte le anticipazioni nel corso dell’assemblea di Articolo 21: dalla giornata per i giornalisti minacciati il 23 ottobre prossimo, all’appello di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, a garantire una scorta mediatica a sostegno di #veritapergiulioregeni e il concorso nelle scuole sull’Articolo 21, in partnership con il ministero dell’Istruzione. «Responsabilità e identità per punti e convergenza tra differenze sono alla base del decalogo di Assisi. Questo manifesto affianca e non supera altre carte», ha sottolineato Elisa Marincola, portavoce di Articolo 21 ricordando l’importanza dell’abbattimento dei muri mediatici. Durante l’assemblea Antonella Napoli, giornalista di Huffington e membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21, ha letto un messaggio di Kadri Gursel, giornalista di Cumhuriyet scarcerato al termine dell’ultima udienza del processo a 18 tra redattori e vertici editoriali dello storico giornale di opposizione, che Articolo 21 e Fnsi stanno seguendo sin dall’inizio con la campagna #nobavaglioturco. “Il manifesto di Assisi – scrive Vittorio Di Trapani segretario di Usigrai – per un’informazione corretta è un dono dei francescani del Sacro convento non soltanto al mondo dell’informazione, ma anche e soprattutto a tutti coloro che vogliono riportare al centro i doveri di verità e di responsabilità. Il decalogo, presentato nel corso dell’assemblea annuale di Articolo 21, riparte dai principi basilari della convivenza civile, prima ancora che della buona informazione. Essere cittadini maturi e consapevoli significa, infatti, rispettare la verità, osservare le regole, ascoltare, discernere, partecipare. I dieci precetti della comunicazione responsabile – potremmo definirli così – vanno letti attentamente perché rappresentano un argine contro il cosiddetto squadrismo da tastiera. Per i giornalisti si tratta di tornare ai doveri fondamentali, a cominciare dall’obbligo della verità. Il richiamo a San Paolo – “le parole sono pietre” – deve far riflettere tutti sulla deriva delle parole senza pensiero. Nell’era dei tweet e della rappresentazione della realtà in 140 caratteri evocare la necessità del pensiero plurale e il peso delle parole significa favorire le buone pratiche e costruire argini contro il dilagare delle fake news. La manipolazione della realtà trova terreno fertile dove più marcati sono il disagio e le diseguaglianze sociali. Le fake news sono l’elemento più visibile della mobilitazione del risentimento e dell’invidia sociale che rischiano di indebolire le democrazie perché mettono in discussione il principio di convivenza civile. La lotta alle diseguaglianze, che dovrebbe essere al primo posto nelle agende dei governi, e un’informazione corretta e di qualità al servizio dei cittadini sono l’antidoto necessario contro chi lavora per costruire muri, alimentando paure e risentimento sociale. Il manifesto di Assisi ci riguarda come cittadini responsabili, prima ancora che come giornalisti. Sottoscriverlo è un dovere”.
1. NON SCRIVERE DEGLI ALTRI
QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE SCRITTO DI TE
Scrivere significa comunicare. Comunicare significa comprendere. L’ostilità rappresenta una barriera insormontabile per la comprensione.
2. NON TEMERE LE RETTIFICHE
Una corretta informazione lo è sempre. Lo è soprattutto quando si è onesti con i lettori. Non temere di dare una rettifica quando ti accorgi di aver sbagliato.
3. DAI VOCE AI PIÙ DEBOLI
Ricorda di dare voce a chi non ha altro possesso che la propria vita, difendi la tua identità ma rispetta sempre diversità e differenze.
4. IMPARA A “DARE I NUMERI”
Quando scrivi ricorda sempre di integrare le opinioni con tutti i dati utili a una corretta informazione.
5. LE PAROLE SONO PIETRE, USALE PER COSTRUIRE PONTI
Ricorda che le parole, se male utilizzate, possono ferire e uccidere; cancella dal tuo blog o dal tuo sito i messaggi di morte; denuncia gli squadristi da tastiera e cerca di costruire ponti scalando i muri della censura.
6. DIVENTA “SCORTA MEDIATICA” DELLA VERITÀ
Fatti portavoce di chi ha sete di pace, verità e giustizia sociale.
Quando un cronista è minacciato da mafie e camorre riprendi il suo viaggio e non lasciarlo solo.
7. NON PENSARE DI ESSERE IL CENTRO DEL MONDO
Non credere di essere il fulcro dell’Universo, cerca piuttosto di illuminare con quello che scrivi le periferie del mondo e dello spirito.
8. IL WEB È UN BENE PREZIOSO. SFRUTTALO IN MODO CORRETTO
Ricorda che internet è rivoluzione, ma quello che scrivi è rivelazione di quello che sei.
9. CONNETTITI CON LE PERSONE
L’obiettivo finale non deve essere avere una rete fatta di fili, ma una rete fatta di fratelli.
10. PORTA IL MESSAGGIO NELLE NUOVE PIAZZE DIGITALI
San Francesco operò una rivoluzione, portando il messaggio dalle chiese alle piazze; oggi ricorda di incarnare una nuova rivoluzione portando il messaggio dalle piazze alle nuove agorà.