“Novecento Italiano per due pianoforti”, grande successo per il duo Stefania e Ilaria Ganeri

Nell’ambito della XLII stagione dell’associazione Amici della MusicaGiuseppe Mulè” di Termini Imerese si è tenuto il 12 ottobre scorso presso la Chiesa dell’Itria il concerto dal titolo “Novecento Italiano per due pianoforti”.

A proporre un articolato programma è stato il duo pianistico formato da Stefania e Ilaria Ganeri che da anni si dedica alla riscoperta di un repertorio scarsamente frequentato dai pianisti contemporanei.

La scelta dei brani proposti è infatti il frutto di una lunga e profonda riflessione sull’evoluzione dello stile pianistico nazionale nel secolo passato. Il concerto si è aperto con il virtuosistico “Tema con variazioni op. 58” di Giuseppe Martucci, compositore e didatta napoletano attivo a cavallo tra Otto e Novecento (fu anche direttore per un breve periodo del Conservatorio di Palermo); un brano di chiara ispirazione tardoromantica nel quale la difficoltà tecnica viene occultata dalla freschezza dell’ispirazione e dalla padronanza della tecnica della variazione. Impressionante la tavolozza timbrica del compositore capace di passare con disinvoltura da momenti di abile cesello fino alle ampie proporzioni del grandioso finale.

Di grande rilevanza è stata anche la seconda parte che ha visto le due pianiste impegnate con la temuta “Fantasia contrappuntistica” di Ferruccio Busoni su un corale de L’arte della fuga di Johann Sebastian Bach. Vero banco di prova per i pianisti virtuosi, il brano di Busoni appartiene a quel periodo stilistico del compositore empolitano durante il quale ferrea appariva la convinzione di poter riformare il linguaggio musicale contemporaneo attraverso la riscoperta dello stile di Bach. Si tratta di un’opera monumentale le cui sezioni sono scandite da una ininterrotta successione di corali e fughe a tre e quattro soggetti, che per essere eseguita necessita di un serio approfondimento della tecnica contrappuntistica bachiana unita ad una padronanza tecnica e strumentale completa.

Grande l’impegno e capacità interpretativa mostrata dalle sorelle Ganeri nel porgere le differenze di scrittura e di stile fra i due brani che, pur non troppo distanti tra loro nel tempo, lo sono invece profondamente in termini di concezione e di ispirazione musicale.

La serata si è conclusa con l’esecuzione della delicata Wasserklavier di Luciano Berio, brevissimo brano nel quale il compositore ligure evoca l’elemento sonoro dell’acqua attraverso il tocco lievissimo delle due tastiere ed un fluire continuo di note perlate su cui indica il colore “quasi inudibile”, rendendo necessario da parte degli interpreti un sapiente controllo della delicatezza del tocco pianistico.

Il pubblico si è congedato, con prolungati applausi, dopo il bis dedicato a Scarlatti.

Le pianiste hanno interamente devoluto il loro cachet all’Associazione A. I. L. per la ricerca scientifica contro le leucemie-linfomi.

Stefania e Ilaria Ganeri svolgono da anni un’intensa attività concertistica, affiancando all’interpretazione del noto repertorio classico e romantico un lavoro di ricerca che ha portato all’esecuzione di musiche rare e poco conosciute, a prime esecuzioni moderne di autori dimenticati, e a prime assolute di composizioni scritte appositamente per il duo. Il loro repertorio annovera opere per due pianoforti di compositori italiani attivi dalla fine dell’’800 fino ai giorni nostri.

Stefania e Ilaria Ganeri sono docenti di Pianoforte principale e Prassi esecutive e repertori, rispettivamente nei Conservatori “N. Sala” di Benevento e “S. Giacomantonio” di Cosenza.

 

 

 

 

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteGli affari del presidente
Articolo successivoOttocento visitatori, le giornate FAI Alcamo concludono con gran successo di pubblico
Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.