Processo col rito abbreviato per gli indagati del blitz “Ermes 2”
Davanti al gup del Tribunale di Palermo, Maria Cristina Sala, i pm della Dda di Palermo, Brandini e De Leo, hanno chiesto per i 13 imputati condanne per complessivi 40 anni di carcere. Il blitz antimafia fu condotto un anno addietro dalla Squadra Mobile di Trapani. Principali indagati sono il rampollo della famiglia Agate, Epifanio, nonché i fratelli mazaresi Carlo e Giuseppe Loretta. Una indagine che ha riguardato il mondo delle imprese e degli appalti. Di mezzo in particolare una serie di fittizie intestazioni di quote societarie, come quelle relative alle “My Land”, “Fishmar”, “Mestra”, Medioambiente”. Ma contestati sono stati anche i reati di associazione mafiosa, estorsione e favoreggiamento a Cosa nostra. Ben 14 anni di carcere sono stati chiesti dai pm per Carlo Loretta, 7 anni e 4 mesi per Giuseppe Loretta ed Epifanio Agate, 2 anni per Grazia Maria Vassallo, Vita Anna Pellegrino e Angelo Castelli, per la moglie di Epifanio Agate, Rachele Francaviglia, 1 anno e mezzo per il giornalista castelvetranese Filippo Siragusa (ex portavoce del rieletto deputato Udc Mimmo Turano all’epoca in cui questo era presidente della Provincia di Trapani), Andrea Alessandrino e Paola Bonomo, 1 anno e 4 mesi per Nicolò Passalacqua, 10 mesi per Nataliya Ostashko, Francesco Mangiaracina, marito di Nataliya Ostashko e cognato dell’ex capomafia mazarese, poi pentitosi, Vincenzo Sinacori.