Omicidio di Anna Manuguerra, contro il marito Antonino Madone il gup decide per la colpevolezza senza aggravante per crudeltà
Imputato di omicidio pluriaggravato Antonino Madone, l’uomo che il 20 novembre dello scorso anno uccise all’interno dell’abitazione di famiglia a Nubia, frazione di Paceco, l’ex moglie Anna Manuguerra colpendola 23 vote con un coltello, accusato anche di maltrattamenti, violenze e vessazioni subite dalla donna, è stato condannato dal gup al termine del processo celebrato con rito abbreviato, a 16 anni di carcere. Il gup non ha riconosciuto nonostante l’efferatezza del delitto, l’aggravante della crudeltà. In aula i tre figli, assistiti dall’avvocato Vincenzo Maltese, si sono costituiti parte civile. L’avvocato Orazio Rapisarda, difensore di Madone, ha depositato alcuni certificati medici dell’Asp di Trapani per certificare lo stato di salute dell’imputato. Madone quando tornerà libero dovrà rispettare per tre anni gli obblighi della libertà vigilata. Alle parti civili il gup ha riconosciuto una provvisionale di 30 mila euro.