CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è svolto ieri pomeriggio il convegno dal titolo “Per un mondo libero dalle armi nucleari” al Castello Arabo Normanno di Castellammare. L’evento è stato organizzato dalla fattoria sociale “Martina e Sara” con la scuola di formazione etico – politica “Giovanni Falcone” ed il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di favorire nei cittadini la consapevolezza del pericolo per l’intera umanità derivante dalla presenza e dal possibile uso delle armi nucleari. Ma oltre a questo l’invito è stato rivolto anche alle amministrazioni locali: Castellammare, Alcamo e Calatafimi per far in modo che prendano posizione a favore della firma e della ratifica del “Trattato sulla proibizione delle armi nucleari” dell’ONU e in particolare per approvare la mozione dell’ANCI Sicilia avente ad oggetto la “messa a bando delle armi nucleari” in modo da favorire un percorso di pace anche nei comuni.
Ha moderato l’incontro Giovanna Bongiorno della fattoria sociale “Martina e Sara”, tra gli ospiti Salvo Vaccaro, professore di Filosofia Politica dell’Università degli Studi di Palermo, Francesco Lo Cascio, dicente e portavoce della consulta per la pace, la nonviolenza e i diritti umani e il disarmo del Comune di Palermo e Augusto Cavadi filosofo, docente e scrittore.
Assenti i Comuni di Calatafimi Segesta e di Alcamo, presente per il Comune di Castellammare del Golfo il Vice Sindaco Salvo Bologna.
“Il trattato dell’ONU – ha sottolineato Giovanna Bongiorno – non è ancora stato ratificato dai 50 Paesi necessari, l’Italia tra l’altro ha tantie testate nucleari attive e quindi serve una spinta importante da parte di amministrazioni e società civile per l’approvazione in Parlamento del disarmo delle armi nucleari, trattato ratificato fino ad oggi soltanto da 3 Stati” – ha concluso dopo aver letto alcuni brani tratti dalla testimonianza di una supersite di Hiroshima.
Il Professore Salvo Vaccaro ha aggiunto che “Il problema non è solo legato al nucleare militare, ma anche civile. Si tratta di armi di sterminio di massa e in questi giorni si sta riproponendo con lo scontro verbale tra Trump e Kim Jong-un. Pensavamo che fosse un residuo della guerra fredda, ma invece no. Oggi – ha continuato – la bomba nucleare è una sorta di “garanzia” per molti Paesi, per evitare appunto di essere attaccati. Un altro aspetto da non sottovalutare è la vulnerabilità delle centrali nucleari in caso di attacco terroristico, non bastano le garanzie di sicurezza, in caso di attacco i danni sarebbero incalcolabili e irreversibili. La domanda è: di fronte a una catastrofe nucleare, c’è la possibilità di rinascere come nel dopo guerra? Il nucleare è qualcosa di mortale nelle mani di poche persone. Per questo bisogna capire che si tratta di qualcosa che ci riguarda quotidianamente”.
Francesco Lo Cascio ha raccontato dell’esperienza al Comune di Palermo come Consulta sulla pace e di quella con l’ANCI per la realizzazione della mozione approvata lo scorso 17 luglio a Villa Niscemi a Palermo, spiegando che si tratta di qualcosa che si può applicare anche a Castellammare e negli altri comuni. “La corsa alle armi nucleari porta il potere ad occuparsi della potenza e non delle persone. Noi – ha aggiunto Lo Cascio – chiediamo ai Comuni di sensibilizzare e di prendere posizioni. Quindi di tradurre l’impegno in qualcosa di concreto”.
L’assessore e Vice Sindaco durante il dibattito ha dato piena disponibilità a portare in giunta, coinvolgendo anche il Consiglio Comunale, la mozione dell’ANCI Sicilia.
A seguire il dibattito con un pubblico molto attento e sensibile in merito ai temi trattati, tanto che il prof Paolo Arena del Circolo Metropolis ha proposto, come atto simbolico, all’Amministrazione Comunale, di mettere sotto il nome del cartello che indica l’ingresso in città la dicitura “Comune Denuclearizzato” in modo da “vietare la presenza di qualsiasi sorgente radioattiva e macchina radiogena nel territorio comunale”.