Discarica di Bellolampo ormai satura e problemi burocratici impediscono di conferire rifiuti nella discarica del Catanese
Una situazione, quella dei rifiuti, che sembra far tornare la memoria a molti anni fa, specialmente nei comuni dove si è affermata la differenziata e anche con buoni risultati. La cronaca ci racconta di un Governo regionale che, anche dopo l’incontro a Roma con il presidente del Consiglio Gentiloni, sembra non avere una soluzione a breve, infatti il Presidente della Regione Sicilia Musumeci ha parlato di due o tre anni per soluzioni concrete. I comuni ormai in piena crisi nella gestione dei rifiuti non possono più aspettare una soluzione a medio e lungo termine, il problema è ora e rischia di travolgere il sistema dei rifiuti basato sulla differenziata. Un altro rischio è quello di un ritorno agli inceneritori, d’altronde nel recente passato si è dato l’ok alla nascita di tre di questi, di conseguenza si avrebbe un ritorno negativo su salute e pulizia delle città.
Questo disagio e problema potrebbe avere un risvolto “positivo” dal punto di vista della trasparenza delle posizioni in campo: le amministrazioni a tutti i livelli saranno costrette a fare una scelta di sistema, cioé tra differenziare o ritornare al passato, quindi obbligate a mettere le carte in tavola.
I comuni più interessati dalla crisi rifiuti sono i primi a chiedere soluzioni, tra questi il Comune di Alcamo, che invita la Regione a fare subito, perché la situazione è grave. Si registra l’invito del sindaco Surdi, che in sintesi dice che la regione ha abbandonato i Comuni e nel particolare afferma: “Per questo l’invito ai cittadini, la preghiera, di differenziare al massimo, soprattutto le attività commerciali, dove si registra una percentuale di differenziata minore. L’unico modo per evitare rifiuti per le strade e una bolletta che vada alle stelle è quello di differenziare di più”.
Sul versante Regione invece, come accennato, è critico: “comprendo e per onestà intellettuale lo dico che il Governo Musumeci si è insediato da poco, però purtroppo con questa situazione dei rifiuti noi non abbiamo margini di tempo, quindi bisogna mettere in condizioni i comuni di conferire”.
Un sistema che deve cambiare sembrerebbe alla base delle parole di Surdi, che preveda, come, dallo stesso espresso, anche “sanzioni per i comuni che non differenziano” e continua: “non è possibile che le città che differenziano debbano pagare quanto alcune città, per esempio Trapani e Palermo, dove la cultura della differenziata non è entrata nelle case di tutti”.
Infine il primo cittadino alcamese afferma che si potrebbe pensare, “valutare”, a ridurre da due a uno i giorni di raccolta dell’indifferenziata, così, come è successo con il passaggio da tre a due turni, si creerebbe un sistema di incentivazione alla differenziata.
Differenziare come sottolineato dal Sindaco è anche avere a cuore la propria salute e il proprio portafogli.