Rocco Chinnici e quel “pool” che cambiò la storia. Questa sera su Rai 1

La storia del magistrato Rocco Chinnici sarà raccontata questa sera in prima serata su Rai 1, nel film interpretato da Sergio Castellitto e prodotto da “Casanova Multimedia” di Luca Barbareschi.

Rocco Chinnici, amico e collega di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, è stato ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983 in via Pipitone Federico a Palermo da un’autobomba piazzata sotto casa. Alle 8.05, mentre stava uscendo per andare a lavoro, una bomba azionata a distanza uccise Rocco Chinnici, i due agenti della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portinaio del condominio Stefano Li Sacchi. Sopravvissuto l’autista, poi diventato stretto collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giovanni Paparcuri.

A Chinnici si deve la creazione del “pool antimafia” che diede una svolta alla lotta alla mafia. Un “pool” di magistrati che lavoravano fianco a fianco contro cosa nostra. La sua intuizione fu decisiva, le indagini non erano più circoscritte a un solo magistrato ma a più magistrati, così non più isolati e vulnerabili. Un lavoro di condivisione che portò importanti risultati sul piano giudiziario.

Foto di Letizia Battaglia

Facevano parte del “pool antimafia” dell’ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello. Poi in seguito, dopo l’uccisione di Rocco Chinnici, passò tutto nelle mani di Antonino Caponnetto e si aggiunse al “pool” anche Leonardo Guarnotta.

Sergio Castellitto sarà Rocco Chinnici, la figlia Caterina, oggi europarlamentare, sarà interpretata da Cristiana Dell’Anna. Castellitto ha dichiarato nei giorni scorsi all’Ansa che “il magistrato ucciso nell’1983 è stato non solo uomo delle istituzioni, ma un padre esemplare, esempio per le nuove generazioni. Un uomo da ricordare. Un uomo che non ha mai ceduto al ricatto”.

Il film ripercorrerà la storia professionale e il lato personale del magistrato palermitano.

Per l’omicidio di via Pipitone Federico sono stati condannati come mandanti i cugini Nino e Ignazio Salvo. In totale sono state inflitte 12 condanne all’ergastolo e quattro condanne a 18 anni di reclusione per alcuni fra i più importanti affiliati di Cosa nostra.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.