La deputata regionale Valentina Palmeri: “Le soluzioni prospettate in Commissione Ambiente e Mobilità all’Ars sono tutt’altro che risolutive. Chiediamo subito l’intervento immediato delle autorità di vigilanza e controllo”.
PALERMO. “Le soluzioni prospettate in Commissione Ambiente e Mobilità all’Ars sono tutt’altro che risolutive. Chiediamo subito l’intervento immediato delle autorità di vigilanza e controllo”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri a margine della seduta della commissione Mobilità che ha affrontato la questione inerente la grave crisi che sta coinvolgendo l’aeroporto di Birgi.
“La crisi dell’aeroporto di Birgi – spiega Palmeri – è il frutto di un comportamento irresponsabile e illegittimo del Governo Crocetta e del management di Airgest dato che le criticità oggi venute a galla e già ampiamente preventivate, sono il frutto di un bando di gara cucito su misura per Ryanair. L’assessore Pappalardo ha illustrato il nuovo decreto di ripartizione delle somme come una soluzione, quando invece questo rappresenta a nostro avviso il preludio ad un nuova gara d’appalto dell’Airgest il cui iter dovrebbe, secondo quanto dichiarato dall’Assessore Pappalardo, essere completato in sole 3 settimane. A nostro avviso si tratta di fumo negli occhi dato che ancora una volta, si prende in giro la comunità fissando scadenze lontane dalla realtà e utilizzando trucchi dialettici per nascondere l’impreparazione e la mancanza di strategie. Per tale motivo, chiederemo l’intervento immediato Delle autorità di vigilanza e controllo su quanto sta accadendo per accertare i fatti e scongiurare il peggio per il futuro”.
Sulla vicenda interviene anche il senatore trapanese del M5S Maurizio Santangelo: “È stata data l’occasione all’ormai ex Presidente di Airgest – spiega Santangelo – di rivelare ciò che è ormai chiaro a tutti e che il Movimento 5 Stelle ha più volte denunciato a tutti i livelli istituzionali e cioè il carattere (parole sue) predatorio dell’azione di Ryanair. L’impossibilità di rispettare le regole europee – aggiunge il portavoce – in quanto gli incentivi legali sarebbero insufficienti per le brame del vettore low cost e il fatto che il co-marketing è stato l’unica vera causa del dissesto di Airgest” conclude Santangelo.