Una grande interpretazione quella dell’attore alcamese Antonio Pandolfo, che ieri sera è stato protagonista della trasposizione televisiva del romanzo del 1999 di Andrea Camilleri “La mossa del cavallo“.
Un ruolo importante che segna una tassello prestigioso sul già ricco curriculum di Pandolfo. Il personaggio di Padre Carnazza si incastra nella trama in maniera tragicomica: un prete che non disprezza affatto la “carne” femminile e che cerca di accaparrarsi le proprietà terriere di suo cugino senza tanti scrupoli. Un ruolo magistralmente interpretato da Pandolfo che ha dato vita al personaggio di Camilleri senza troppi fronzoli e che, nonostante l’assenza di rettitudine morale del prete, lo ha reso simpatico al grande pubblico.
Il film “La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata” , diretto da Gianluca Maria Tavarelli e che vede come attore principale Michele Riondino, ha avuto un successo enorme, toccando il 32,6% di share con quasi 8 milioni di italiani che ieri sera hanno guardato Rai1.
Il primo romanzo storico di Andrea Camilleri trasformato in un film, affonda le sue radici su un fatto di cronaca realmente avvenuto in Sicilia (esattamente a Barrafranca) nel 1876. Il nome reale dell’assassino era Andrea Vasapolli, appartenente ad una famiglia terriera ricca e potente, che dopo aver assassinato il cugino, Eugenio Vasapolli, riuscì a far ricadere la colpa su un forestiero proveniente da Moncalieri, Torino, verificatore dei mulini, Francesco Costero.