Castellammare, inaugurato il modellino del Castello Arabo Normanno dell’artista Giuseppe Bosco

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. È stato inaugurato ieri pomeriggio, al termine della presentazione del progetto di restauro della chiesa del Purgatorio, da parte dell’Amministrazione Comunale, il modellino in scala 1:50 del Castello Arabo Normanno del 1700 realizzato dal modellista castellammarese Giuseppe Bosco.

La mega opera dell’artista sarà esposta da oggi in una delle sale del Castello, in una sala vicina a quella che ospita una sua precedente opera, il modellino della Tonnara di Scopello realizzata nei primi anni ’90.

Giuseppe Bosco, abile modellista da oltre 30 anni, ha ricostruito minuziosamente la fortezza al completo, ovvero dopo le numerose trasformazioni subite negli anni. Bosco ha ricevuto l’input dal Responsabile del Castello Baldo Sabella, seguendo i consigli e gli studi del Professore Vito Giuseppe Internicola.

Con l’occasione Baldo Sabella ha presentato il nuovo percorso museale del Castello, arricchito dalle numerose donazioni private e da quelle dell’Associazione Sicilia Antica, sottolineando l’enorme patrimonio storico che proviene dal nostro territorio. Il museo oggi accogli i tesori di Monte Inici del cittadino Angelo Grassa, la sezione sulla navigazione e sulle Tonnare e tantissimi e preziosi reperti archeologici locali.

A raccontare la storia del Castello Arabo Normanno, dalla sua fondazione fino a quello realizzato da Giuseppe Bosco, ci ha pensato lo storico Vito Giuseppe Internicola: “L’opera di Bosco si traduce in amore e passione per il nostro territorio, solo questo ha spinto il nostro concittadino. La sua opera – spiega Internicola – ricostruisce il Castello del 1700. Nato inizialmente come torre di difesa voluta da Giacomo Alliata (fondatore della città nel 1500) e successivamente modificato e ampliato in base alle esigenze e alle dominazioni: in particolare dopo l’introduzione dei cannoni e le armi, fino ad arrivare ad essere una vera fortezza piena di vita e cuore pulsante dell’economia, grazie al vicino caricatore del porto e alle fosse granarie. L’opera di Bosco non nasce dalla fantasia ma tiene conto delle situazione attuale, della documentazione sui vari interventi costruttivi del passato, degli antichi disegni e piante, pubblicazioni, studi e documentazione visiva. – ha sottolineato Internicola – Lui ha assunto precise informazioni in modo da ricostruire le strutture antiche: mura, torri, porte, ponti levatoi. Elementi difensivi: postazioni di vedetta, merli, bertesche, armi, il centro abitato con i commercianti, la vita popolare, i mezzi di trasporto ed i costumi del 1700.  Giuseppe Bosco – ha concluso – ha dimostrato padronanza della tecnica e dell’uso dei materiali, spirito di osservazione e disponibilità ad accorgimenti e suggerimenti, accuratezza ed inventiva, in poche parole: ha prestato un eccellente servizio alla sua città per far comprendere a tutti strutture e funzioni del monumento più significativo. La sua opera ha un valore turistico ma anche didattico.”

Dopo il 1700 inizia il lento declino del Castello, subendo crolli e modifiche importanti, fino ad assumere la sua attuale struttura.

Il modellino, lungo alcuni metri, è stato realizzata in polistirene, stucco, legno, dipinta con colori acrilici. Bosco ha creato davvero tutti gli ambienti e i personaggi minuziosamente, facendo un lavoro certosino per garantire fedeltà e completezza.

Ad alzare il telo sul modellino del Castello il Sindaco Nicolò Coppola, l’autore Giuseppe Bosco e il prof Vito Giuseppe Internicola.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.