Al Teatro Cielo D’Alcamo anteprima di “Animale sociale”, il nuovo album di Alessio Alessandra

“Animale sociale” il nuovo album di Alessio Alessandra l’avvocato “cantropologo”
Un cantautore di quelli che non passano inosservati, per lo stile inconfondibile e la mimica unica, questo è Alessio Alessandra. Tutto questo si traduce con una frase “Animale Sociale”, che è il titolo del suo nuovo album. Introspezione, cruda realtà e una buona dose di ironia si fondono per creare un’arte unica, interpretata da un “animale da palco” che trova nell’indignazione gran parte dell’ispirazione rendendo il tutto un unicum logico e questo attira cultori di buona musica, appassionati e persone che amano la musica popolare, quindi un’arte per tutti.
“L’Album è composto da 13 brani, l’album parte con un “Cappello” introduttivo, scritto da Alessio Alessandra ed affidato alla voce di Edoardo Siravo, che dà la linea della poetica di tutto il lavoro che spazia dalla ricerca della felicità (“L’albero non c’è”), al gioco dissacrante con cui il cantautore descrive la dimensione terrena e le sue meschine materialità (“Signor Caronte”). Nel quarto brano arriva la dichiarazione d’amore per la vita e per la musica in “Vivo di la (là)” (con la voce di Valeria Graziani) a cui segue un altro tema caro ad Alessio, la riflessione sull’incapacità di comunicare tra gli uomini, sull’imperversante egoismo che non tollera il confronto in “Stammi a sentire”. Il cuore dell’album è rappresentato da “Il mio amico pazzo” in cui viene descritta l’inettitudine dell’uomo, il segnale più evidente dell’”animale sociale”.  Si arriva al ritmo incalzante e al testo sarcastico de “La marcia della mela marcia” e all’ironia de “Il pavone” in cui l’autore si prende gioco dei gradassi, dei materialisti, degli spocchiosi, dei megalomani, dei ciarlatani. “Io sono il giusto… giustizia, amicizia, modestia a parte” è una fotografia all’uomo che ama dichiararsi ciò che non è, mentre “Ben 10 euro” è un’invettiva politica ricca di ironia e calata in un sound diviso bruscamente tra un rock un po’ elettronico e il mondo classico. Il disco si avvia alla conclusione con “La canzone senza senso”, “Tino Vitalino”, che racconta il successo transitorio e la gloria effimera dell’uomo, e “La giustizia dei re”, una malinconica ballata con cui l’autore si congeda osservando triste quella grande fetta di società inconsapevole dei propri immeritati privilegi”.
Non resta che ascoltare l’album e lo si potrà fare  andando all’anteprima al Teatro Cielo d’Alcamo (Tp) che si terrà il 10 Marzo 2018 alle ore 21.30.
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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.