La zona franca…del fracasso

Tornano a protestare i residenti di una parte del centro storico, quadrilatero di pub e locali poco rispettosi di norme e buon senso

I residenti della piazzetta tra le vie San Michele, Crociferi, Aperta, Beatrice, e Cortile Ripa raccontano di un fine settimana dove il riposo per loro è stata cosa oltremodo impedita. Raccontano ancora una volta di telefonate ai centralini delle forze dell’ordine, vigili urbani compresi, che non hanno risolto nulla e che la musica assordante da una serie di locali uno attaccato all’altro non è affatto diminuita, anzi come a sfregio è stata ancora di più se non mantenuta anche alzata. I residenti raccontano anche di comportamenti di pattuglie intervenute che invece che dar ragione ai residenti hanno dato ragione ai proprietari dei locali che di ragione da vendere non ne hanno proprio. La “zona franca” della movida trapanese resta “intoccabile” sebbene esistono disposizioni che dovrebbero impedire loro anche l’esercizio dell’accoglimento musicale, tanto che quella piazzetta è una vera e propria discoteca tollerata da chi invece dovrebbe intervenire per impedire questi abusi. C’è un esposto addirittura presentato alle autorità pubbliche e a quella giudiziaria, ma sembra che nessuno se ne voglia davvero occupare. Le violazioni si toccano con mano, a parte quella che di fatto dovrebbe impedire la organizzazione di serate di intrattenimento musicale, spudoratamente pubblicizzate con tanto di annunci sulle pagine Facebook ma anche con locandine ben visibili, ma ci sono gli spazi pubblici che vengono occupati più del dovuto tanto che ai residenti è addirittura impedito di accedere nei parcheggi riservati o nei garage di proprietà. Situazione vivibilità se può andare bene per il turista o per gli avventori, non va certo bene per chi abita in quella zona e qualcuno di questi ha visto anche la fuga di chi in quella zona aveva preso case in affitto. Non è “movida” ma è vero e proprio disturbo alla quiete pubblica, inosservanza di concessioni e licenze e delle norme le ultime delle quali firmate dall’attuale commissario del Comune dott. Francesco Messineo. Ma tutto resta scritto solo sulla carta. Parlare quindi solo di “inquinamento acustico” pare essere poca cosa, c’è altro. C’è la forza pubblica che in certi casi manda agenti che chiudono non solo un occhio ma tutti e due! Ed allora o si cambia musica, nel senso dei comportamenti da attuare a tutela dei residenti e del buon vivere, oppure un giorno o l’altro la tensione potrebbe sfociare in azioni gravi. Ed allora bisogna aspettare che qualcuno si faccia male per intervenire? Pensiamo proprio di no. Ci sono soggetti che si sentono padroni della piazza, liberi di spadroneggiare, e che ritengono di poter essere impuniti, forse per una birra che offerta all’agente serve a tacitarlo. Nelle ultime serate poi non sono sfuggite le presenze di noti soggetti venditori di sostanze stupefacenti e in giro si fa ben vedere qualche noto acquirente di cocaina. Non è movida è qualcos’altro. Non è legalità ma piena illegalità.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.