Il Partito Democratico alcamese esprime il proprio pensiero sul risultato elettorale delle nazionali

Il Partito democratico di Alcamo sul risultato elettorale del 4 marzo. Divisioni, politiche “giudicate né sufficienti, né convincenti”, la causa dell’allontanamento delle gente

Dopo aver registrato l’interpretazione del risultato della scorsa tornata elettorale da parte di vari esponenti politici, una sola voce non si sentiva, ed era quella del Partito Democratico alcamese. Ora, dopo una lunga riflessione, in un documento politico, esprime il proprio pensiero sul risultato molto deludente del 4 Marzo. Nel documento redatto dal circolo alcamese si evince una voglia di risorgere scendendo ancor di più tra la gente, una critica ai vertici e il rilancio di un’unione con altre forze della sinistra democratica, per creare una nuova proposta politica.

Un documento che riparla di Partito Democratico come di un partito protagonista della politica, sia quella nazionale che nei territori. Non mancano le bordate a chi ha vinto.

Ma quello che molti si chiedono è: riuscirà il PD a risorgere dopo i personalismi del suo “quasi” ex leader e dopo le sue politiche giudicate negativamente dall’elettorato? Riuscirà una nuova classe dirigente ad affermarsi e riuscire ad interpretare al meglio le esigenze dei cittadini? Riuscirà questa nuova classe dirigente a far riavvicinare chi è fortemente deluso dalle politiche economiche messe in campo, ma anche dell’ideologia espressa in questi ultimi anni?

Pubblichiamo il documento per intero:

“Il circolo del Partito Democratico di Alcamo, a seguito del voto del 4 marzo, ha avviato una profonda riflessione e un sincero confronto interno per capire le dinamiche sociali e politiche del giudizio degli italiani.
Il 4 marzo restituisce un’Italia spezzata. Un larghissimo voto di decisa rottura ha ridisegnato non solo l’Italia politica verticalmente divisa, ma anche una chiara frattura sociale: un Sud che ha manifestato una forte voglia di cambiamento aggrappandosi anche alla promessa del reddito di cittadinanza, un Nord che abbraccia la promessa di un forte sconto sulle tasse e un centro incerto sul futuro. Il PD è rimasto schiacciato da queste due fortissime speranze, che hanno alimentato la marea montante del voto al sud e al nord e non ha saputo proporne una propria che caratterizzasse il voto democratico. L’azione di questi anni di governo, pur con tanti risultati nelle politiche economiche e dei diritti civili, non sono stati giudicati né sufficienti né convincenti, mentre giorno dopo giorno l’immagine del PD appassiva, indebolita inesorabilmente dalle continue e incomprensibili divisioni interne, dall’incapacità della classe dirigente di costruire risposte credibili ed efficaci ai feroci attacchi della destra e dei grillini, fino alla sconfitta sul Referendum e al penoso spettacolo finale della scissione.
In Sicilia poi il quadro era se possibile ancora più deprimente. Un gruppo dirigente incapace di sollevare dalla palude un Governo regionale inefficiente, ma attento a salvaguardare le proprie ambizioni con accordi politici verticistici, sordo alla rabbia della gente che già montava; un partito chiuso e incurante della voce dei circoli, rimasti inascoltati fino alla contestazione più dura, fino all’aperta rivolta contro le liste elettorali che imponevano nomi lontani dai territori e profili politici inaccettabili, frutto di accordi a tavolino non condivisi, anzi a volte invisi, dagli iscritti e dai militanti.
Il Circolo PD di Alcamo, come molti altri, aveva segnalato queste sofferenze e manifestato per tempo un disagio profondo, avvertendo del rischio di un pericoloso distacco dalla gente e dal comune sentire dei territori, di cui proprio il PD rischiava di essere capro espiatorio e vittima predestinata, come purtroppo il 5 marzo è stato!
Alcamo ha già sperimentato le conseguenze di una gravissima crisi del Partito Democratico che ha scosso profondamente e allontanato tanti iscritti e simpatizzanti, ma è sopravvissuto ricominciando faticosamente da zero, cambiando radicalmente, uscendo dalle logiche di potere e tornando con umiltà a parlare alle persone. Oggi non si torna indietro! I deludenti risultati nazionali del voto semmai rafforzano le buone ragioni che da qualche anno segnano la linea politica del PD in città. Il Partito Democratico ha già aperto ad Alcamo un confronto politico con tutte quelle forze che si riconoscono in una sinistra democratica e popolare, pronto a riprendere le fila di un’azione comune, invitando a condividere e dare energia politica a idee e ideali comuni alla sinistra democratica ed europea. Unica condizione è che si tratti di un dialogo chiaro e leale, pubblico e trasparente per costituire un possibile fronte democratico di opposizione e di proposta; non siamo invece interessati a trattative su pacchetti di voti né abbiamo timore di millantate invasioni esterne. Questo PD giudica superata per sempre una stagione storica e non è disponibile a tornare indietro.
Ora è il momento dell’umiltà e del coraggio, ma anche dell’orgoglio; è il momento di riflettere e chiamare al confronto e al dialogo iscritti e simpatizzanti per ripartire con la forza delle nostre buone ragioni. E’ il momento di riprendere un cammino che aveva smarrito la giusta direzione, senza divisioni ma col coraggio della chiarezza e della voglia di lavorare insieme per dare ed essere voce sempre più forte alle esigenze e ai bisogni dei nostri cittadini.
E’ il momento di invitare presto tutti i nostri iscritti, ma anche i nostri elettori, a unirci in uno sforzo comune per discutere insieme come andare risolutamente avanti, con convinzione, con umiltà, ma con l’orgoglio di essere democratici”.

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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.