Di Diego Motisi
Nell’ambito della XXXII Stagione Concertistica dell’Associazione “Amici della Musica” di Alcamo Domenica 08 aprile alle ore 19,00 presso il Centro Congressi Marconi di Alcamo, si è tenuto il concerto dei Mezzotono, Piccola Orchestra Italiana Senza Strumenti. Cinque elementi che sfruttano il loro talento vocale, come sostituzione agli strumenti musicali, eseguendo interamente a cappella e con un repertorio di musica italiana cantata in diversi stili. Alla base dello stile del quintetto una garbata e mai invadente ironia (ed autoironia) che ha coinvolto il pubblico in maniera simpatica e sempre garbata. Di seguito intervista a Fabio Lepore, fondatore dei Mezzotono quintetto vocale a cappella:
Due parole su Alcamo. Arancini, a parte… cosa avete gustato di particolare?
Diciamo che abbiamo stretto amicizia con il Bar che ci ha fornito… cannoli, cassate, bignè fritte alla ricotta. Torniamo a Bari più ricchi di emozioni vissute ma anche più pesanti…:)
Cinque voci che riproducono il suono di una vera orchestra. Ricordate la verve dei Neri per Caso (per citare un precedente).Quante volte ve lo avranno detto?
Tante volte, e questo ci lusinga molto perché siamo cresciuti ascoltando la loro musica. Due anni fa abbiamo avuto modo di conoscerci, sono davvero molto in gamba.
Anche i Neri per caso partono da sud (Salerno), e anche loro portano alla ribalta, personalizzandola, un’arte che esiste da tempo immemorabile, rilanciando un’arte antica. Il vostro stile prevede, in più, la complicità divertita del pubblico e l’ironia istrionica delle gag coinvolgenti. Come è nata la personalizzazione dello spettacolo, così come la vediamo oggi?
L’ironia è sempre una maniera per arrivare diretti al pubblico indipendentemente dal livello della musica e dal genere che si propone. Devo dire che inizialmente ci veniva spontaneo portare sul palco battute improvvisate al momento. La risposta del pubblico ci ha convinti a organizzarle rendendo teatrale l’approccio.
I Neri per caso hanno coinvolto nei loro lavori musicali cantanti come Mango, Lucio Dalla, Luca Carboni, Samuele Bersani, i Pooh, Claudio Baglioni,Gino Paoli, ecc. Siete il gruppo vocale italiano con più presenze all’estero e si dice che Stevie Wonder abbia voluto nella sua discoteca personale i vostri lavori discografici.
È vero lo abbiamo conosciuto a Milano nel 2008.
Azzardo io una dichiarazione al posto vostro, asserendo che il cantautore statunitense potrebbe essere il primo nome nella lista, dopo che siete riusciti a far cantare il divertito Presidente dell’associazione “amici della musica”, nella serata di ieri.
C’è un repertorio vastissimo del panorama musicale internazionale, nei vostri arrangiamenti. Vi divertite a sembrare comuni cantanti della domenica, ma c’è dietro un cast d’eccezione che conduce con amanuense pazienza un lavoro di cesello degno di tutto rispetto… Gold Diploma al festival internazionale di musica a-cappella “Vokal Total” di Graz., inserimento nella compilation “A-Cappella Made in Italy” che raccoglie 10 gruppi italiani tra i migliori in Italia, nomination per i CARA di Boston (USA) per la categoria “Best Humor Song” con “Cime di Rape”, partecipazioni televisive, eventi internazionali come il London Jazz Festival ecc. ecc.. Ricordate tanto quegli acrobati molleggiati del circo che vestiti da clown, e con apparente sbadataggine, compiono acrobazie mozzafiato mascherando un rigore professionale ed una preparazione da atleti olimpionici. Perché vi chiamate “mezzo tono”?
Mezzotono una unica parola. Perché è una parola che rimanda immediatamente alla musica e facile da ricordare.
Data la bravura…non sarebbe il caso che vi deste… un tono?
Prenderci in giro lo faremo sempre! Quindi rimarremo sempre ‘mezzi’.
L’intreccio melodico di armonizzazioni ed il passaggio di ritmiche diverse con il solo ausilio di microfoni e amplificazione è la caratteristica che distingue universalmente il genere.Alcuni gruppi vostri concorrenti nonostante si professino “A cappella” hanno previsto l’uso di strumenti ausiliari e/o contaminazioni elettro-acustiche che tendono a forzare il significato del termine “a cappella”. Ritenete che si debba procedere ad una censura autoritaria?
Ognuno è libero di fare la musica che più si sente e di vivere le emozioni come meglio crede. Abbasso la censura!
Finiamo con il vostro “cantiere dei lavori futuri”. Vediamo bene nel vostro repertorio un remake della Carmina Burana, qualche altro gospel o un vecchio medley “doo-wop”americano degli anni ’50in stile lescano (dal caratteristico arrangiamento del mitico trio). Abbiamo troppa fantasia?Abbiamo mangiato pesante? Abbiamo letto di sguincio fra le righe dei vostri appunti mnemonici?
Ahahha stiamo lavorando su un nuovo spettacolo che sarà pronto nel 2019 ma ovviamente tutto è top secret…possiamo rivelarvelo solo in cambio di altri 5 cannoli!
Dal pentagramma al penta-cannolo. Non sembra anche a voi…cari lettori…che il feeling fra ricotta e musica sia… sopra le righe?