Un Musumeci diretto e sicuro durante la conferenza stampa sulla Finanziaria approvata.
Le parole di Musumeci non hanno celato soddisfazione, perché secondo il Presidente della regione questa finanziaria renderà la regione più organizzata grazie alle regole che faranno regnare la certezza dove di solito è il caos, una Regione che può ora programmare, più attenta ai deboli e allo sviluppo. Musumeci inoltre sottolinea che è stata approvata con un confronto civilissimo e che non è successo quello che molti presupponevano cioé che sarebbe stato un conflitto a fuoco.
Dopodiché il Presidente della regione inizia a elencare i numeri che sostanziano la finanziaria per esempio 365 milioni per le fasce più deboli, gli ormai famosi 271 milioni di euro per i disabili gravi e gravissimi, poi cifre che riguardano le infrastrutture, le imprese, enti locali e il rifinanziamento dell’Istituto per il vino e l’olio, ma sottolinea che è l’ultima possibilità per questo per ritornare ai vecchi fasti. Poi per l’agricoltura per le scuole e l’università
Per quanto riguarda i PIP Musumeci non nega che i lavoratori che dal 1 gennaio 2019 saranno assunti in Resais, partecipata della Regione, potrebbe arrivare un’impugnativa da parte dello Stato.
Il presidente della Regione racconta anche i passi che il suo governo sta seguendo nel contenzioso con lo Stato. “Abbiamo grande rispetto per lo Stato e per il governo centrale, ma lo Stato deve avere altrettanto rispetto nei confronti della Sicilia. A noi è stato tolto tanto negli ultimi decenni, pensiamo di avere aperto un contenzioso che non è improntato a stupido rivendicazionismo ma al diritto sacrosanto di potere ottenere quello che ci è stato indebitamente tolto”. Una cifra che, stando ai conti riferiti da Musumeci, si aggira sui 600 milioni l’anno. “Se volete – ha aggiunto – può essere considerata una manovra provocatoria ma serve ad aprire un ragionamento con lo Stato”.
Infine, Musumeci annuncia “la stagione delle riforme, che comincerà tra qualche settimana. Consorzi bonifica, forestali, ipab, ex province, rifiuti e acque, diritto allo studio, legge elettorale. Un propositi del Presidente è quello di coinvolgere tutti i gruppi parlamentari.
Musumeci conclude parlando di coraggio per cambiare le cose perché ha affermato:”se temiamo le rivolte della gente o il malcontento delle lobby, allora ci fermeremo sempre agli ultimi posti delle regioni italiane”.