Approvato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, modifiche rispetto al Documento Unico di Programmazione (Articolo 1, Articolo 2, Articolo 3)
Un piano triennale che già era stato protagonista del Documento Unico di Programmazione (DUP), ma ha subito delle variazioni. A spiegare le novità l’Assessore e vicesindaco Vittorio Ferro e la Dirigente l’Ingegnere Anna Parrino. Questi hanno delineato le novità e spiegato il perché della celerità con cui si è operato, cioé per non perdere la partecipazione ad alcuni bandi.
I punti aggiuntivi: illuminazione di Corso VI Aprile, che mette in evidenza gli investimenti per l’illuminazione pubblica, progetti per Alcamo Marina e Alcamo, Edilizia Scolastica e Antincendio. Nel dettaglio per Corso VI Aprile 110 mila euro, illuminazione di Alcamo Marina, fino a Bosco D’Alcamo, due progetti di 960 e 980 mila euro e infine Edilizia Scolastica 2 milioni e 830 mila euro. L’Ingegnere Parrino inoltre ha specificato che i porgetti sotto i 100 mila euro non fanno parte della progettazione e che gli interventi prima citati serviranno a spendere di meno, quindi un ritorno positivo sulla spesa corrente, che è il tallone di Achille del Comune di Alcamo.
Il dibattito in Consiglio è stato corposo, questa in estrema sintesi la cronaca:
I Consiglieri di maggioranza Antonino Asta e Laura Barone hanno ribadito l’importanza di queste aggiunte specialmente per il risparmio, ma anche per la salute. In particolare la Consigliera 5 Stelle Barone ha sottolineato che ci sono studenti che in inverno devono stare in aula con cappotti e sciarpe, e quindi con gli investimenti previsti nell’edilizia scolastica e su efficientamento energetico quindi potranno essere risolti tanti problemi.
Dall’opposizione invece si è levata una critica comune, cioé l’eccessiva celerità con cui è stato presentato il Piano, che si è tradotta, come espresso da molti esponenti della minoranza, nell’impossibilità di farsi un’idea ben precisa. La minoranza non è stata però compatta sul no, infatti Saverio Messana e Anna Allegro si sono astenuti, invece voto contrario netto di Enza Norfo in dissenso con i Consiglieri citati prima, che fanno parte dello stesso gruppo consiliare, cioé l’UDC, una “spaccatura” che già da tempo è evidente, si è palesata con la Norfo seduta negli ultimi banchi e non con gli altri due componenti dell’UDC.
Parere negativo espresso anche da Alcamo Bene Comune, Sicilia Futura, Noi Per Alcamo e Partito Democratico. La critica principale è stata sui tempi come dicevamo, ma Filippo Cracchiolo del PD ha attaccato l’amministrazione anche dal punto di vista strettamente politico, cioé ha ravvisato da parte dell’Amministrazione una mancanza di visione del futuro di Alcamo e inoltre ha rincarato la critica parlando di un’Amministrazione che fa solo l’ordinaria amministrazione, infatti ha ribattezzato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche come Piano Triennale delle manutenzioni. Sulla stessa lunghezza d’onda il gruppo Alcamo Bene Comune, che con Gino Pitò ha parlato di mancanza di rispetto per il Consiglio Comunale, in riferimento ai tempi strettissimi che non hanno permesso un’analisi del Piano e inoltre il Consigliere ha invitato l’Amministrazione ad essere più coraggiosa negli investimenti, a fargli eco la collega di Movimento Caterina Camarda, che ha espresso questi concetti nella dichiarazione di voto.
Da segnalare l’intervento del Consigliere del PD Giacomo Sucameli che ha chiesto notizie sul Depuratore, in particolare sul funzionamento o meno, perché se non funzionante arrecherebbe danno alla salute e all’ambiente. A questa richiesta ha risposto l’Ingegnere Parrino, rassicurando Sucameli sul funzionamento del Depuratore, il quale ha solo un problema di linea fanghi, che però ha come unico danno, quello economico.
Si è parlato anche delle Amministrazioni precedenti, in particolare Francesco Dara di Noi X Alcamo ha spiegato le difficoltà del passato e “quindi troppo facile parlare di quelli di prima”, l’opposizione deve essere da pungolo, non è critica a priori, ma è dare un contributo. A Dara ha fatto eco l’ex collega di partito Anna Allegro, che ha ribadito che i tempi non hanno permesso quello che è accaduto l’anno scorso, cioé un lavoro più certosino e approfondito.
Così il voto finale sul Piano come emendato (2 gli emendamenti, uno tecnico e uno della 3a commissione): i Si sono stati 14, i No 6 e gli astenuti 2.