Un “re” davanti al gip

L’ex deputato Norino Fratello oggi dinanzi al giudice

Cominciano oggi gli interrogatori di garanzia davanti al giudice Emanuele Cersosimo, il gip che ha firmato l’ordinanza dell’operazione “Brother” eseguita nella notte di ieri dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani. E per la tarda mattinata è previsto l’interrogatorio del principale indagato, l’ex deputato regionale Norino Fratello, l’unico degli indagati ad essere finito in carcere, con le accuse di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Il giorno dopo gli arresti eseguiti dai carabinieri e la notifica delle informazioni di garanzia, la provincia di Trapani scopre ancora una volta di vivere in un regime…monarchico. Si avete capito bene, siamo ai tempi del re. In questa provincia se ne sono scoperti tanti, e tutti finiti nei guai, come la storia del nostro Paese insegna. I “re” sono finiti sempre male, almeno parlando degli ultimi che l’Italia ha conosciuto. La provincia di Trapani ha avuto il suo “re” dei supermercati, Giuseppe Grigoli, poi quello del vento, Vito Nicastri, un po’ anche “re” sono stati i mafiosi Vincenzo Virga capo della cosca a Trapani e Mariano Saracino, il “re” del monopolio del cemento a Castellammare del Golfo, adesso abbiamo anche il “re” dell’accoglienza, Norino Fratello. Certo a differenza degli altri almeno per il momento questo regno non ha nulla a che dividere nulla con Cosa nostra, come è accaduto per tutti gli altri regnanti, però la mafia nella storia personale di Norino Fratello c’entra, nel 2006 patteggiò l’accusa per concorso esterno in associazione mafiosa, 18 mesi, con una riabilitazione ottenuta poco tempo addietro. A leggere però le oltre 200 pagine dell’ordinanza “Brother” ad un certo punto la mafia salta fuori, per alcune assunzioni che all’interno delle coop tra le mani di Fratello, sarebbero state fatte a personaggi indicati da una famiglia mafiosa alcamese, quella dei Regina. Ma non solo. L’indagine “Brother” sfiora il mondo della massoneria e quelle logge segrete che a metà degli anni ’80 furono scoperte all’interno del circolo Scontrino di Trapani, la Iside 2 e le sue logge “sorelle”. In quelle logge c’era una folta presenza di personaggi mafiosi che venivano frequentati senza tanti problemi da una serie di professionisti, politici, personaggi importanti delle istituzioni cittadini. Se quello scandalo scoppiasse oggi certamente parleremo di colletti bianchi e cerchio magico, parole in voga nelle recenti indagini giudiziarie del nostro Paese. Ora sembra proprio che nel suo girovagare per fare affari, l’onorevole Norino Fratello l’avrebbe avuto più di qualche contatto con i massoni che furono appartenenti alla Iside 2 e alle logge del circolo Scontrino. Insomma sullo sfondo di questa indagine c’è uno scenario dove compare la solita Trapani, la città e la provincia che vivono con una serie di “sistemi”, illegali, ma che sono così diffusi e applicati da essere diventate pienamente legali. Almeno così percepiti dalla cittadinanza. “Sistemi” che si sono insediati e sviluppati con le connessioni, le combine, che sono arrivati fin dentro le stanze del potere e non solo di quello cittadino. D’altra parte è lo stesso Norino Fratello ad ammettere la sua potenza affrontando una collaboratrice che aveva deciso di uscire fuori dal suo “sistema”, “mi tratti male dopo che ti ho fatto toccare i vertici dello Stato”. Intanto oggi è quello Stato gli chiede di saldare il conto, anche per restituire dignità a quei migranti che spesso lui teneva affamati nei centri di accoglienza mentre con i soldi delle coop faceva pieni di benzina, se ne andava per mare con il gommone pagato da una coop.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.