ALCAMO. Guanti, cappellini, bandane e tanta voglia di riscoprire la bellezza. Sono questi gli ingredienti essenziali che hanno accompagnato i ragazzi di Estate Liberi nel ripristinare il sentiero e gli scavi archeologici sul Monte Bonifato. Un piccolo gesto che è servito a riscoprire quel senso di bene comune da anni dimenticato sul territorio.
Il luogo in questione ha una grande valenza storico-culturale e fu scoperto grazie all’impegno e alla tenacia, sacrificando ogni aspetto personale, dall’ Archeologa alcamese Antonella Stellino che ne ha diretto i lavori. L’area venne poi inaugurata a Dicembre del 2015, grazie ad un’azione significativa dell’allora commissario straordinario del Comune di Alcamo, Giovanni Arnone. A partire da quella data sembrava si fosse riaccesa una speranza per il Monte Bonifato, già martire di incendi dolosi e disinteresse generale da parte delle Istituzioni, invece quello fu solo l’inizio di un periodo ancora più buio.
Ma a queste condizioni i ragazzi del campo Estate Liberi non ci stanno proprio. Ed eccoli in prima linea Miriam, Ilaria, Aurora, Andrea, Costanza, Gabriel, Silvia, Sara, Chiara, Samanta, Daiana e Giulia. Con spirito di gruppo e forza di volontà hanno voluto lasciare un segno su questo territorio, centrando in pieno l’obiettivo: riscoprire la bellezza, proprio come suggeriva Peppino Impastato qualche anno fa. “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore“.