Il rimorchiatore italiano Asso 28 riconsegna a Tripoli 108 migranti: è il primo respingimento in mare
Questa volta il rimorchiatore non ha invertito la rotta e dopo avere salvato da un sicuro naufragio 108 persone che navigavano su di un gommone , ha posto la prua verso la Libia, sbarcando a Tripoli il suo carico di uomini e donne. Non era mai accaduto prima. Siamo dinanzi al primo vero e proprio respingimento in mare. Il rimorchiatore è Asso 28, unità navale battente bandiera italiana. È uno dei mezzi che operano a supporto delle piattaforme petrolifere. Così come lo è la Vos Thalassa alla quale circa due settimane addietro capito di fare la stessa cosa cioè salvare in quel caso 67 migranti, prossimi ad una piattaforma. La Vos Thalassa dopo le operazioni di salvataggio si stava dirigendo verso la Libia, ma dopo una rivolta scoppiata a bordo, con i migranti che accerchiarono in modo minaccioso il comandante (vicenda che è oggetto di indagine, due migranti sono stati arrestati) , inverti la rotta , facendo trasbordare i migranti sulla nave militare Diciotti, poi arrivata a Trapani. I migranti sbarcarono però dopo una lunga e travagliata navigazione è solo dopo un deciso intervento del presidente Mattarella che mise fine a quel divieto allo sbarco imposto dal ministro Salvini. Stavolta invece nessuna rotta invertita. Asso 28 pare abbia seguito le indicazioni della centrale operativa della Guardia Costiera che via radio da Roma ha ordinato al comandante di Asso 28 di coordinarsi con la Guardia Costiera di Tripoli. In sostanza l’ordine è stato quello di riportare quei migranti in Libia. La vicenda è stata resa nota dal parlamentare Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali, che in questi giorni si trova a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms, in navigazione nel Mediterraneo. “Abbiamo assistito al primo respingimento in mare di un gruppo di migranti. È stata compiuta una piena violazione del diritto internazionale che prevede in questi casi il trasporto delle persone salvate in mare verso un sicuro porto, quello di Tripoli non risponde a queste caratteristiche. Senza dimenticare l’aspetto che a questi migranti è stata negata la possibilità di chiedere asilo politico, cosa questa che costituisce violazione degli accordi di Ginevra sui soccorsi in mare.
fonte la stampa.it