ALCAMO. Gli altari di San Giuseppe, adornati di pane e simboli di fede, vengono predisposti dai fedeli, generalmente una persona o una famiglia, e diventano luogo di culto e preghiera per l’intero periodo in cui rimangono visibili, circa una settimana. Non si tratta di una semplice scelta del fedele, gli altari vengono fatti per grazia ricevuta, ovvero possono essere predisposti da coloro i quali si sono rivolti al Santo e ne hanno ricevuto una grazia.
Tradizionalmente alla creazione dell’altare, degli addobbi e del pane, partecipano la famiglia e il vicinato poichè si tratta di un lavoro tutt’altro che semplice e veloce. Il sabato precedente all’inizio della settimana con l’altare si procede all’impasto e alla creazione dei tradizionali pani, che in alcuni paesi prendono il nome di “cucciddati”; il lunedì invece il sacerdote benedice il luogo e il pane e dà avvio alle preghiere e alle visite dei fedeli. Ogni giorno attorno all’altare si riuniscono diversi fedeli e curiosi e ogni sera tutti i presenti recitano insieme il rosario e cantano le lodi.
Questo lunedì (21 agosto 2018) in via Salerno, 118, ha avuto inizio l’altare creato dalla famiglia Di Giorgi che ha voluto rispettare e ricordare il volere del proprio congiunto scomparso cui spettava proprio la creazione di uno di questi altari tradizionali. La famiglia ha scelto di ricordare in particolare cinque santi: Gesù, Giuseppe, Maria, San Francesco di Paola e Padre Pio, scelta che tradizionalmente ricade sul numero di pietanze che altri fedeli porteranno all’altare come forma di partecipazione e contributo. Domenica mattina l’altare si chiuderà invece con l’altrettanto tradizionale “Tuppi Tuppi”, che ripercorrerà l’antica storia della bibbia che ricorda dell’episodio in cui Gesù, ancora poco più che bambino, viene smarrito dai propri genitori e ritrovato solo qualche ora dopo nel tempio. Il vicinato e alcune persone che saranno vestite personificando proprio i santi di cui sopra reciteranno proprio questo episodio che culminerà con il ritrovamento di Gesù e la festa conclusiva dell’altare.