Corte di Assise: chiesto ergastolo per Nicolò Girgenti, per il pm fu lui a uccidere il sottufficiale dei carabinieri Mirarchi
Sette sarebbero stati, secondo gli inquirenti, i colpi di pistola esplosi da almeno due persone contro i due militari. Girgenti fu arrestato il 22 giugno di quello stesso anno a seguito delle risultanze investigative del comando dei carabinieri di Trapani e degli accertamenti del Ris di Messina, secondo i quali il bracciante era nella zona all’ora della sparatoria. La sua auto, quella sera, sarebbe transitata dalla strada in cui fu ucciso Mirarchi.
Addosso, inoltre, gli furono trovate tracce di sostanze (nichel e nichel-rame) che, secondo l’accusa, sono presenti nella polvere da sparo. Anche se, secondo la difesa, potrebbero essere ricollegate all’uso dei fertilizzanti maneggiati da Girgenti sua attività lavorativa. Secondo l’accusa, la sera del 31 maggio di due anni fa, all’arrivo del maresciallo Mirarchi e dell’appuntato Cammarata, Nicolò Girgenti, insieme a qualche altro complice, stava rubando (agendo da “socio infedele” del nuovo gestore) piante di marijuana dalla serra che aveva gestito fino a circa tre mesi prima. E i malviventi, vistisi scoperti, non esitarono a far fuoco contro i due carabinieri.