Castellammare ricorda il capitano Paolo Ficalora, vittima innocente di mafia

Il 28 settembre commemorazione nella via a lui intitolata

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. A ventisei anni dall’omicidio del Capitano Paolo Ficalora, avvenuto a Guidaloca il 28 settembre 1992, la città di Castellammare lo ricorderà insieme ai familiari nella strada a lui intitolata nel 2004 nei pressi del “bevaio Merla”.

Ficalora, capitano di lungo corso in pensione, è stato uccido dalla mafia nel villaggio turistico di  sua proprietà a Guidaloca. Un omicidio feroce, ucciso a colpi di pistola davanti alla moglie Vita D’Angelo. Per anni su di lui è calato il silenzio, un silenzio pesante per i familiari che per anni hanno cercato ed ottenuto giustizia. Infatti Paolo Ficalora è stato riconosciuto vittima innocente di mafia solo 10 anni dopo la sua morte. È stato ucciso perché disse no alle pressioni della mafia che voleva sottrargli il residence.  Ventisei anni fa, come affermò la figlia Tiziana l’anno scorso ad Alqamah.it, la città reagì con indifferenza, oggi invece qualcosa è cambiato: c’è maggiore consapevolezza su questi temi.

Venerdì 28 settembre 2018, alle ore 16,30, l’amministrazione comunale ha previsto un ricordo proprio nel viale capitano Paolo Ficalora: la deposizione di una corona di fiori, il saluto delle autorità e il ricordo dei familiari del capitano Paolo Ficalora.

“Occorre non dimenticare chi ha percorso la via della legalità senza tentennamenti, anche a costo della vita – affermano il sindaco Nicola Rizzo e l’assessore alla Legalità Giacomo Frazzitta -. Il capitano Paolo Ficalora, così come altri nostri concittadini illustri uccisi per mano mafiosa, è un esempio di integrità morale e coraggio che deve essere conosciuto dalle nuove generazioni. Il ricordo di chi non accetta imposizioni della criminalità organizzata e traccia un cammino di vita libero dalla violenza, trasforma la memoria individuale in collettiva per rendere sempre più concreta, memoria su memoria, la costruzione di una diversa coscienza civica, di una società libera dalle mafie”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.