Inchiesta “Diplomat” della Procura di Agrigento: 110 indagati per la compravendita di diplomi, tra essi anche Gaetano Cani, parlamentare nella scorsa legislatura. Coinvolte quattro scuole “private”: la Pirandello di Licata, la Pirandello e la Volta di Canicattì e San Marco di Acireale
Quattro le scuole paritarie che «vendevano» diplomi: l’istituto Pirandello di Licata, il Pirandello di Canicattì, l’Alessandro Volta di Canicattì, tutti nell’Agrigentino, e l’istituto San Marco di Acireale. Ventidue i diplomi taroccati.
«Siamo in presenza di una vera e propria organizzazione a delinquere dove ognuno aveva un ruolo ben preciso nella vendita dei diplomi. Gli alunni e i loro genitori, al momento, non sono indagati. Nella lista dei 110, a cui stiamo notificando l’avviso di chiusura dell’inchiesta, ci sono pubblici ufficiali in servizio nelle scuole. Si tratta di insegnanti, dirigenti scolastici e personale di segreteria», ha detto Patronaggio.
«Studenti e genitori – ha aggiunto – sono stati interrogati come persone informate dei fatti ma è chiaro che sapevano di avere beneficiato di lezioni false, di esami truccati e altro. Quindi la loro posizione è al vaglio».
«L’attività scolastica – hanno spiegato il colonnello della Gdf Salerno e il maggiore De Gregorio – era del tutto fittizia: niente lezioni e niente interrogazioni. Risultava solo sulla carta perché gli studenti pagavano consistenti quote di iscrizione. Quando si doveva fare i conti con le commissioni di esami esterne, si faceva in modo di risolvere la questione comunicando prima le domande e dando in anticipo i temi delle prove scritte. Tutto avveniva con grande sfrontatezza».
I reati contestati ai 110 indagati sono, a vario titolo, l’associazione per delinquere, il falso commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico, la rivelazione del segreto di ufficio e l’abuso di ufficio.
L’inchiesta è partita da una segnalazione-denuncia. «E’ stata raccolta una preliminare segnalazione che ci ha indotti ad indagare – ha spiegato Salerno -. C’era una struttura che permetteva di costruire un percorso scolastico falso: dagli esami mai sostenuti fino ad inquinare anche la prova di maturità fornendo anticipatamente il tema svolto ai candidati». Secondo quanto emerso sarebbero state gestite anche le prove orali degli esami di maturità con delle tesine costruite a tavolino.
fonte lasicilia.it